Funerali Casamonica caso politico. “Roma sfregiata da mafia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2015 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA
Funerali Casamonica caso politico. "Roma sfregiata da mafia"

(Foto Lapresse)

ROMA – “Una provocazione mafiosa”, “uno schiaffo allo Stato”, “uno spettacolo inquietante”: a poche ore dai funerali in stile “Padrino” del capo clan romano Vittorio Casamonica la politica insorge. Del resto quei funerali avevano tutto purché la possibilità di passare inosservati: il feretro su una Rolls Royce, la banda che suona la colonna sonora del Padrino, un elicottero che lancia dal cielo petali di rosa.

A gridare allo scandalo è soprattutto il centrosinistra. Per Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia,

“è allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso. Quanto avvenuto oggi a Roma non è francamente accettabile. Sarà necessario accertare se tutto questo sia accaduto con o senza le dovute autorizzazioni”.

Su Twitter Matteo Orfini, presidente del Partito democratico, scrive: “Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino”. E Sel ha intenzione di presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. 

Dal centrodestra si leva la voce di Roberto Maroni, governatore leghista della Lombardia, che su Twitter replica a Orfini: “Eh sì, con il @pdnetwork al governo, Roma è proprio #mafiacapitale”. Pronta la replica di Orfini: “La mafia a Roma ha dilagato quando c’era il tuo amico Alemanno e tu governavi. Abbi la decenza di tacere”. Dal Campidoglio parla il vicesindaco Marco Causi, secondo il quale questi funerali sono “la prova che la mafia esiste nella capitale”. In serata arrivano anche le parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino: Ho chiamato il Prefetto perché siano accertati i fatti con il dovuto rigore. È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi”.

Ma ad esprimere dubbi sulla opportunità di quei funerali sfacciati alla chiesa don Bosco, nel quartiere Tuscolano, è anche il presidente di Libera, don Luigi Ciotti:

“Le scene viste fuori dalla chiesa dove – con uno sfarzo e un dispiegamento di mezzi, banda musicale, elicottero che lanciava petali di rose, che immaginiamo autorizzato. (…) Grave è l’evidente strumentalizzazione di un rito religioso per rafforzare prestigio e posizioni di potere. Sappiamo che le mafie non hanno mai mancato di ostentare una religiosità di facciata, ‘foglia di fico’ delle loro imprese criminali. Una volta di più, e a maggior ragione dopo la scomunica di Papa Francesco dei mafiosi e dei loro complici, è compito della Chiesa denunciarla e ribadire che non può esserci compatibilità fra la violenza mafiosa e il Vangelo”.