Gdf, scoperti 5 mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti al fisco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2013 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Gdf, scoperti 5 mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti al fisco

(Foto Lapresse)

ROMA – Quasi 5mila evasori totali e oltre 19mila lavoratori irregolari, tra cui 9.252 impiegati completamente in nero: sono i dati delle operazioni della Guardia di Finanza in questi primi 7 mesi del 2013. 

Gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza da gennaio ad oggi sono 4.933. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Si tratta di persone che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciute al Fisco e hanno intestato spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.

Nel 2013 le Fiamme Gialle hanno scoperto 19.250 lavoratori irregolari da parte di 3.233 datori di lavoro. Legati all’economia sommersa e allo sfruttamento del lavoro irregolare sono in particolare la produzione ed il commercio di falsi. Dall’inizio dell’anno sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti. Oltre 5.000 responsabili di questa produzione sono stati denunciati, 50 arrestati perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nella ‘industria del falso’.

All’economia sommersa sono legate diverse manifestazioni di illegalità tra cui l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi in danno del sistema previdenziale e soprattutto, appunto, lo sfruttamento di manodopera irregolare.

La Guardia di Finanza sottolinea che l’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori, oltre a danneggiare le casse dello Stato, alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti.

Sui 19.250 casi di lavoratori irregolari scoperti da gennaio a oggi, le Fiamme Gialle hanno riscontrato in particolare: fenomeni di “caporalato” con lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle norme di sicurezza. Poi fittizi rapporti di lavoro agricolo per ottenere indebite prestazioni previdenziali e irregolarità connesse all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time.