Giuseppe Graviano, il figlio concepito al 41 bis: “Ringrazio la distrazione degli agenti”

Giuseppe Graviano, il figlio concepito al 41 bis: "Ringrazio la distrazione degli agenti"
Giuseppe Graviano in una foto d’archivio (Ansa)

ROMA – “Ho approfittato di un attimo di distrazione degli agenti del Gom”. Così Giuseppe Graviano, ex boss del mandamento palermitano di Brancaccio, ha risposto alle domande del pm di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo sulla vicenda del concepimento del figlio durante la detenzione al 41 bis in occasione dell’udienza del processo “‘ndrangheta stragista” in corso in Corte d’assise a Reggio Calabria.

Le intercettazioni confermano anche quello che il boss omette di riferire. “Io tremavo, lei era nascosta ni robi (tra la biancheria, ndr). E dormivamo nella cella assieme, cose da pazzi. Tremavo, tremavo”, si sente proferire dalla bocca di Giuseppe Graviano mentre parla al compagno di cella, ignaro delle cimici piazzate in carcere dai magistrati del processo “Trattativa Stato-mafia”.

Molto si era congetturato su quel concepimento, si pensò anche a uno scambio di provette per l’inseminazione artificiale. Era il 1998, Graviano era stato arrestato 4 anni prima e detenuto all’Ucciardone a Palermo. (fonte Ansa) 

 

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