Gressoney: 17 gradi in più in sole due ore, così si è sciolto il ghiaccio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2017 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA

GRESSONEY – Un rialzo termico di oltre 17 gradi in sole due ore: è quanto si è registrato nel comune di Gressoney-Saint-Jean nella parte di mattinata che ha preceduto il drammatico crollo della cascata di ghiaccio in cui sono morti quattro alpinisti italiani. Il dato – che confermerebbe l’ipotesi di un collasso del ghiaccio causato dal caldo – è riportato dalla stazione meteorologica regionale di Gressoney Bieltschocke: alle 9 del 16 febbraio il termometro segnava -6,6 gradi, mentre alle 11, orario dell’incidente, la temperatura è improvvisamente salita a +10,9 gradi.

Sono due spezzini e due abitanti della provincia di Massa Carrara le vittime della tragedia accaduta stamani in Val d’Aosta. Si tratta di Antonella Gallo, di 51 anni bancaria,spezzina, Fabrizio Recchia, 51 anni ingegnere residente nella provincia della Spezia a Vezzano Ligure, Antonella Gerini di 50 anni, architetto di Carrara, e Mauro Franceschini, 58 anni, di Caprigliola (Ms). I quattro erano scalatori esperti e grandi appassionati di montagna. Franceschini era anche una guida Cai. Unico sopravvissuto lo spezzino Tino Amore, anch’egli iscritto al Cai.

Profondo cordoglio tra chi conosceva e ammirava i quattro, tutti molto esperti, che insieme al quinto membro della compagnia, lo spezzino Tino Amore, si trovavano a Gressoney per affrontare, come accaduto tante volte, una cascata di ghiaccio. Recchia, funzionario della motorizzazione e residente a Vezzano Ligure, insieme a Mauro Franceschini, che gestiva un agriturismo a Caprigliola (Massa Carrara), nel 2013 avevano anche aperto una nuova via sul Monte Bianco. Tutte e quattro le persone scomparse erano iscritte al Cai di Fivizzano. Franceschini era istruttore nazionale di alpinismo, mentre Recchia istruttore di alpinismo e arrampicata libera. Anche gli altri avevano una preparazione di alto livello e conoscevano bene la montagna.