Truffa del Madoff dei Parioli, investigatori al lavoro sui conti criptati

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ci saranno anche Gianfranco Lande e la compagna Raffaella Raspi giovedì davanti ai giudici del tribunale del riesame che dovranno pronunciarsi sulla richiesta di revoca degli arresti decisi nei loro confronti nel quadro degli accertamenti sulla megatruffa da 170 milioni di euro ai danni di vip, aristocratici e professionisti. La posizione di Lande, indagato per riciclaggio, associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata ai reati di abusivismo finanziario, al compimento di reati di truffa e di appropriazione indebita, e di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, potrebbe aggravarsi anche alla luce dei contenuti di due relazioni predisposte dal commissario liquidatore di Egp-Italia Gianluca Brancadoro.

Nei due documenti, tra l’altro, si fa riferimento alla sparizione completa di 25-30 milioni di euro affidati alla Egp-Italia e negoziati tramite la società francese Crest Euroclear. Le conclusioni di Brancadoro sono tratte dai documenti ottenuti da Crest Euroclear anche attraverso il contributo delle autorità di vigilanza e di controllo francesi. Il commissario liquidatore avrebbe accertato che nel periodo 31 dicembre 2008-giugno del 2009 sono stati investiti per conto di 120 persone, per lo in più blu chip e obbligazioni, circa 25-30 milioni di euro i quali, nel tempo, si sarebbero a poco a poco quasi azzerati. Solo nei depositi di alcuni clienti sarebbero rimasti titoli per un valore di 28 milioni di corone islandesi, poco piu’ di alcune centinaia di migliaia di euro. Le relazioni di Brancadoro sono state depositate oggi al tribunale del riesame dal pubblico ministero Luca Tescaroli in vista dell’udienza di domani.

Non è escluso che i difensori di Lande e Raspi, gli avvocati Salvatore Sciullo e Susanna Cararro, possano chiedere i termini per esaminare la documentazione. La decisione del collegio competente sulla legittimità dei provvedimenti restrittivi è prevista entro il 15 aprile. Tra i documenti depositati non c’è la lista di 500 nomi trovata in un appartamento in uso a Lande, ma solo la parte di questa relativa ad una dozzina di clienti della cosiddetta ”Banda dei Parioli” i cui nomi sono ”coperti” da numeri di conto corrente. Il nucleo investigativo della guardia di finanza sta proseguendo nell’attivita’ di decriptazione. Il sospetto degli inquirenti e’ che dietro la copertura dell’investimento possano celarsi tentativi di riciclaggio del danaro o di evasione fiscale. Anche per questo motivo sono stati disposti accertamenti sulla provenienza dei soldi investiti. A parlare di questo gruppo di persone era stato lo stesso Lande precisando che si tratta di clienti procacciati da altri operatori del suo gruppo di lavoro.