Madoff dei Parioli, dal calciatore Rizzitelli a Massimo Ranieri: tanti altri vip nell’elenco del truffati

Pubblicato il 5 Aprile 2011 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Spuntano altri nomi eccellenti nella lista dei truffati dalla Eim di Gianfranco Lande, ora in carcere. Dal portiere della Roma Donieber Marangon al compagno dell’artista Cy Twombly, Nicola del Roscio, dalla showgirl Samantha De Grenet ai registi Carlo ed Enrico Vanzina, dall’attore David Riondino allo chef Heinz Beck, dalla sorella del re della pasta, Francesca De Cecco al signore della sanità laziale Emmanuel Miraglia. Poi ancora, scrive Il Giornale, il cantante Massimo Ranieri, gli ex calciatori Stefano Desideri e Ruggero Rizzitelli. E dopo Paolo e Sabina Guzzanti, anche la figlia e sorella minore, Caterina.

Le cifre vanno dai 49mila euro di Marangon ai quasi 5 milioni di Rizzitelli per toccare quasi 6 milioni di euro con gli investimenti di Nicola del Roscio.

E dopo la truffa, per cinquecento vittime c’è anche il rischio di finire nel mirino delle Fiamme Gialle: secondo quanto scrive Il Giornale, alcuni non avrebbero rimpatriato i soldi all’estero con il condono tombale.

Il pm Luca Tescaroli vuole accertare la provenienza dei soldi degli investitori e verificare se questi fossero in regola con il pagamento delle tasse o se il denaro fosse invece stato affidato agli operatori finanziari per farlo approdare nei paradisi off shore delle Bahamas, Isole Vergini e Lussemburgo aggirando il fisco.

Ma la storia del “Madoff dei Parioli” non finisce qui. Perché nel mirino della Finanza, scrive Repubblica, sono finite anche le banche. Si tratta della romana Carispaq, dell’inglese Barclays e di altri istituti in Belgio, a Malta e alle Bahamas. Sono i mezzi attraverso i quali Gianfranco Lande e i suoi soci muovevano i capitali

Alcune anomalie sui movimenti di denaro in entrata e in uscita da questi istituti di credito sono ora al vaglio della guardia di finanza romana per capire se le banche fossero a conoscenza del raggiro che ha portato nelle casse della Eim 300 milioni di euro.

Secondo gli inquirenti, però, scrive Repubblica, “è impossibile che nessuno si sia accorto di tutti quei soldi passati per i conti, e poi spariti nel nulla”.

Sul fronte delle indagini, per i cinque arrestati Gianfranco Lade, Roberto Torregiani, Giampiero Castellacci di Villanova, Andrea e Raffaella Raspi spunta anche l’accusa di riciclaggio, dopo quelle di associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata ai reati di abusivismo finanziario, al compimento di reati di truffa e di appropriazione indebita.

In particolare l’ipotesi di reato, scrive Repubblica, riguarderebbe soprattutto Gianfranco Lande e scaturirebbe dall’investimento di 14 milioni di euro effettuato da esponenti del clan ‘ndranghetista Piromalli, dietro il quale gli inquirenti sospettano possa esserci un’iniziativa finalizzata a ‘ripulire’ il danaro sporco.

Per questo episodio, scrive sempre il quotidiano, è stato iscritto nel registro degli indagati, per riciclaggio, il mediatore finanziario di Forlì Matteo Cosmi, già in rapporti con Flavio Carboni in occasione delle manovre di un comitato d’affari per i progetti sull’eolico, uno dei capitoli dell’inchiesta sulla cosiddetta P3.