Delitto di Torino, ora l’ex amante accusa il marito di Marina: “Mi ha aiutata a seppellirla”

Pubblicato il 10 Novembre 2010 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA

La vittima, Marina Patriti

Ora Maria Teresa Crivellari accusa l’ex amante: “Giacomo ha sempre saputo che cosa era successo a sua moglie. Mi ha aiutata lui a seppellirla nel giardino di Sant’Ambrogio”. Lo ha detto al pubblico ministero dopo aver confessato di aver ucciso Marina Patriti, la sua “rivale” in amore, la moglie dell’uomo col quale aveva avuto una relazione.  La Procura di Pinerolo ora sta cercando di capire se si tratti di un’accusa fondata o di un estremo tentativo di vendetta.

I fatti sono questi, come ricostruisce Meo Ponte su Repubblica: Giacomo Bellorio il 18 febbraio scorso era a Sant´Ambrogio. E´ stato lui stesso ad ammetterlo nella denuncia presentata il giorno dopo ai carabinieri. “Verso le 18 sono andato a Sant’Ambrogio dalla signora Crivellari Maria Teresa – aveva detto quel giorno – con lei ho avuto una relazione sentimentale conclusasi nel Natale scorso. Le ragioni per cui sono andato dalla Crivellari è perché ho pensato che potesse avere qualche relazione con il mancato rientro a casa di mia moglie” . In quel momento probabilmente Marina era già morta. Aiutata da Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino, i complici assoldati per soli 1250 euro ciascuno, la Crivellari avrebbe segregato Marina Patriti nella cantina della sua villa di Sant’Ambrogio, l’ha costretta a scrivere un ultimo messaggio al marito, l’ ha narcotizzata.

Ma Marina non è morta subito, uno dei complici, Andrea Chiappetta, infatti ha raccontato che alle 12,43 quando si trovava con la Crivellari a Villar Dora la donna ha ricevuto una telefonata dal figlio Alessandro, rimasto a Sant´Ambrogio. “Gli ha detto che sentiva dei lamenti provenire dalla cantina”, ha raccontato Chiappetta al gip. Secondo la ricostruzione Maria Teresa Crivellari era tornata a Sant´Ambrogio e aveva finito la sua vittima. Poi le aveva fasciato la testa con il sacchetto per evitare i liquidi causati dall’edema polmonare  conseguente all’avvelenamento colassero. La donna è stata poi sepolta sotto una colata di cemento all’interno del giardino della villa, approfittando di alcuni lavori di ristrutturazione.

Giacomo Bellorio è stato il primo a indicare il dehors della casa di Sant´Ambrogio come il possibile nascondiglio dove il corpo moglie poteva essere stato occultato. “Trovavano sempre una scusa per non farmi avvicinare a quel posto”, ha detto subito dopo il ritrovamento del corpo. Ieri pomeriggio Alessandro Marella, il figlio di Maria Teresa Crivellari, è comparso davanti al gip per la convalida del fermo. Secondo la Procura sarebbe stato il “custode” della vittima mentre era rinchiusa in cantina.

Ora Maria Teresa racconta: “Io e Giacomo non ci siamo mai lasciati: lui sapeva, eravamo d’accordo su tutto quello che ho fatto. Il nostro però era un amore malato”. Ma lui smentisce: “Non sono indagato, ho sbagliato ma non c’entro. L’avevo detto: lei sta andando a fondo e vuole portare me con lei. Fino al capolinea”. Alla giornalista del Corriere della Sera, Alessandra Mangiarotti, racconta l’inizio di quella storia nata nel 2009: “Era primavera, Antonella (il secondo nome con cui viene spesso chiamata Maria Teresa Crivellari, ndr) veniva alla mia bancarella, poi ha iniziato a seguirmi anche a Venaria, Settimo: sempre tiratissima e al cellulare per dare direttive alle ragazze della sua impresa di pulizie, diceva lei”. Iniziano a vedersi. “Offriva lei anche se non aveva un soldo. Da quando ha preso casa a Sant’Ambrogio fino allo scorso luglio ho sempre pagato io i 650 euro d’affitto. Finché un giorno Tatiana, mia figlia più grande, ha scoperto tutto”.

La storia finisce a settembre, Giacomo torna dalla moglie e la loro vita diventa un incubo: pedinamenti, minacce, litigate: “La seguiva, la fotografava, faceva fotomontaggi con altri uomini e mi diceva: ‘è una sgualdrina’. È arrivata a drogarmi per poi chiamare mia mo-glie e urlarle ‘è nel mio letto'”. Marina scompare il 18 febbraio e lui dice che dall’inizio sospettava l’ex amante: “Sapevo che Antonella dovevo prenderla con le buone perché se no in quella buca ci sarei finito anch’io. E così per capire cosa era successo a Marina ho ricominciato a frequentarla. Ma solo per quello”.