Marita Comi: “Se sospettassi di Bossetti, lo mollerei…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2016 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Marita Comi

Marita Comi

BERGAMO –Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, non abbandona il marito. È tornata al fianco del marito nonostante la sua corrispondenza “spinta” con una detenuta e continua a dirsi convinta del fatto che sia innocente. E lo ha detto anche in aula, quando è stata chiamata a deporre, lo scorso 24 febbraio. Con voce bassa, si apprende, le è stato chiesto delle ricerche dei film porno sul computer di Bossetti: “Qualche volta le facevo io, qualche volta insieme, oppure io da sola, alcune volte la mattina, altre volte il pomeriggio o la sera”. E quando le hanno chiesto come si sarebbe comportata se avesse sospettato del marito, ha risposto: “Lo avrei lasciato. Avrei interrotto il rapporto anche per proteggere i miei figli. Se sospettassi di Massimo, lo mollerei”.

“Sono qui per dargli forza. E perché possa venire fuori la verità su questa orribile vicenda”. Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, si racconta al quotidiano La Repubblica nel corso di una pausa del processo. “Sono convinta – prosegue – che non c’entri niente con la morte della povera Yara, ma non voglio dire di più, non sarebbe corretto, c’è un processo in corso”. E’ ottimista, Marita: “Molte delle accuse contro mio marito si stanno rivelando meno solide di quanto sembravano all’inizio”. Quando sembrava, per la verità, che la sua fiducia, vacillasse: “Volevo capire, e per capire gli ho chiesto tutto quello che mi sembrava giusto chiedergli. Ha detto che sono stata più incalzante della pm. Io per prima volevo essere convinta della sua innocenza. Conosco troppo bene mio marito, se racconta bugie me ne accorgo subito”. E i figli, come la stanno prendendo? “Abbastanza bene, loro hanno la scuola, gli amici, le loro cose. Si distraggono”. Marita vorrebbe lavorare: “Ne abbiamo bisogno ma niente, impossibile. Ho mandato in giro curriculum, ho fatto anche dei colloqui ma nessuno pare disposto a offrirmi un lavoro. Dicono che non vogliono scocciature, nè giornalisti appostati fuori dagli uffici”.