Marò, Emma Bonino furiosa con l’India: “Non sono terroristi, è inaccettabile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2014 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (Foto LaPresse)

ROMA – “I due marò non sono terroristi e la loro detenzione è inaccettabile”. Emma Bonino, ministro degli Esteri, esprime tutto il so disappunto con l’India, che ha sì escluso la pena di morte per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma li ha accusati di terrorismo e violenza.

La Bonino ha dichiarato: “I nostri marò non sono terroristi, né è terrorista lo Stato italiano. Questo per noi è inaccettabile: politicizzare i casi è una tentazione che hanno in molti, certamente è vero che l’India è in campagna elettorale e queste sono ricostruzioni anche plausibili. Ma il punto è un altro, il punto è lo stato di diritto e la legge. Comunque siano le cose, le elezioni da noi o da loro, ciò non deve essere fatto pagare sulle spalle dei marò”.

Nonostante la furia per questa situazione, la Bonino si è detta pronta a chiedere l’appoggio di aiuti internazionali e ha spiegato di avere “parecchi assi nella manica”: “saranno valutati con calma, gradualità e determinazione: reagiremo con tutte le opzioni necessarie. Tutte le carte sono sul tavolo, a partire dalla forte alleanza internazionale e non solo europea che abbiamo costruito con grandissimo lavoro e che non era affatto scontata. Utilizzeremo appieno questo sforzo”.

Se il giudice della Corte suprema indiana deciderà il 10 febbraio per “un altro rinvio, dovrà essere breve in ogni caso. E da questo punto di vista tutta la macchina di reazione si metterà in moto”, ha ribadito la Bonino a Rainews24, definendo “sconcertante” che dopo due anni non ci sia ancora un capo di accusa per i marò.

Il ministro ha poi sottolineato che l’aver escluso la possibilità di una condanna a morte per i due marò in India “deve essere scontato, ma non basta, perché lo Stato italiano non può accettare di essere preso per uno Stato terrorista e i suoi rappresentanti per dei terroristi”.

Nel caso di un processo ai marò in base alla legge antiterrorismo, “tutte le opzioni saranno messe sul tappeto, facendo leva sulle alleanze e sulla solidarietà europea e internazionale, che abbiamo costruito in questi mesi e che non era affatto scontata perché l’India è un grande paese con legami e solidi con tantissimi paesi”.