Milano: arriva il Fuori Salone delle lesbiche

Pubblicato il 30 Settembre 2011 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Un Fuori Salone. Ma questa volta niente mobili e niente design. Ad invadere Milano in questo inizio d’autunno sono le lesbiche. Comunità solitamente piuttosto invisibile, ha deciso di uscire allo scoperto dal 27 settembre al 2 ottobre, e di entrare nei cinema, nelle gallerie e nelle librerie milanesi per raccontare l’omosessualità al femminile.

Chi l’avrebbe detto, un Fuori Salone delle lesbiche. Parola tabù ancora per molti: è di poche settimane fa l’ultimo episodio di violenza ai danni di una ragazza gay in un ristorante di zona Wagner, sempre a Milano. Eppure la metropoli lombarda è forse la città con il maggior numero di donne omosessuali in Italia. «Ma quanto contano nel tessuto urbano, come possono contare l’una sull’altra? Su che cosa potrebbe contare la città se le lesbiche contassero di più?». Per cercare una risposta a queste domande le organizzatrici dell’evento, il primo del genere, offrono un assaggio di letteratura, arte, filosofia, cinema e musica.

«Il Fuori Salone delle Lesbiche è una manifestazione che contribuisce a rendere Milano una città inclusiva e aperta», ha commentato Stefano Boeri, assessore alla Cultura, Expo, Moda, Design (l’evento è patrocinato dal Comune di Milano), «in una città in cui le differenze si manifestano come una risorsa di energia, cultura e innovazione. Nelle prossime settimane inviterò in assessorato i rappresentanti della comunità LGBT per discutere di come la cultura può aiutare a superare pregiudizi e valorizzare ogni forma di unione affettiva, a prescindere dall’orientamento sessuale».

Le lesbiche sono dunque uscite dai luoghi underground per insediarsi nelle location più in vista della città: dall’Accademia di Belle Arti di Brera al Cinema Mexico, dalla Casa della Cultura alla Libreria dei Ragazzi. Simbolo dell’evento, una zebra «animale dalle strisce apparentemente simili, eppure tutte differenti», come sottolineano le organizzatrici.

Tra i vari eventi che animeranno il centro città, proiezioni, happy hour, conferenze e incontri, è da non perdere il concerto di chiusura alla Palazzina Liberty in largo Marinai d’Italia, con il quartetto d’archi dell’Orchestra Verdi che suonerà le musiche di Ethel Smith, la compositrice gay inglese leader delle suffragette. Una che era amica Virginia Woolf e che si dichiarava lesbica nell’Ottocento, quando per le donne era difficile anche solo studiare musica.

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