Coronavirus, modulo autocertificazione deve essere solo cartaceo: niente app né smartphone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2020 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, modulo autocertificazione deve essere solo cartaceo: niente app né smartphone

Coronavirus, modulo autocertificazione deve essere solo cartaceo: niente app né smartphone

ROMA – Il modulo di autocertificazione, da presentare in caso di controlli quando si effettuano spostamenti per comprovate necessità nonostante le restrizioni dettate dal Coronavirus, deve essere cartaceo. A ricordarlo è la Polizia, spiegando che non è possibile presentare il modulo attraverso app e smartphone.

La polizia postale precisa che il ricorso alle app o agli smartphone, “seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure, si pone in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti”. Qui è possibile scaricare e stampare il modulo per l’autocertificazione fornito dal Viminale.

Il modulo deve essere infatti firmato sia dal cittadino sottoposto al controllo che dall’operatore di Polizia, motivo per cui non si può ricorrere alle app. Inoltre l’agente che effettua il controllo deve acquisire il modulo per ulteriori verifiche.

La Polizia Postale sottolinea anche che “il ricorso a servizi non ufficiali né autorizzati da Autorità pubbliche per la compilazione del modello di autodichiarazione, esponga i cittadini ad una ulteriore e non secondaria insidia, legata al rispetto della dimensione della loro privacy”.

I dati contenuti nel modulo “consentono di rivelare non soltanto la frequenza e la tipologia dello spostamento dell’individuo ma altresì le ragioni – personali e riservate – che giustificano tale spostamento e che possono ricollegarsi ad informazioni sensibili quali lo stato di salute, le esigenze personali le circostanze lavorative”.

I dati acquisiti vengono infatti gestiti, in questi casi, da soggetti terzi che dovrebbero essere sottoposti a precisi obblighi in tema di privacy. E la Polizia avverte proprio chi utilizza app per l’autocertificazione. Fra le disposizioni da seguire, ricorda ancora, ci sono anche quelle di correttezza e trasparenza, consenso informato, limitazione del trattamento a specifiche finalità, aggiornamento e integrità e riservatezza. Obblighi che “sono posti a garanzia di tutti i cittadini contro potenziali e pericolosi abusi”.

Infine è bene ricordare che dichiarare falsamente di doversi spostare per motivi di salute, per esigenze lavorative o per altri stati di necessità durante i controlli integra il reato di “falsa attestazione a un pubblico ufficiale”: la pena va da uno a sei anni di reclusione.

È previsto l’arresto facoltativo in flagranza e la procedibilità è d’ufficio. Significa che chiunque può segnalare i casi di cui venga a conoscenza e far scattare in automatico il procedimento penale. I pubblici ufficiali hanno l’obbligo di denunciare i reati procedibili d’ufficio di cui vengano a conoscenza. Se non lo fanno rischiano l’imputazione per il reato di omessa denuncia, punito dall’articolo 361 del Codice penale.

A questo reato si aggiunge anche la fattispecie di cui all’articolo 650 del Codice penale che punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro chi viola i provvedimenti che vietano di spostarsi, anche a piedi, senza motivo. (fonte IL GIORNALE)