Mose, sì al completamento ma tempi slittano al 2017

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2014 - 23:40 OLTRE 6 MESI FA
Mose, sì al completamento ma tempi slittano al 2017

Mose, sì al completamento ma tempi slittano al 2017

VENEZIA – Il Mose di Venezia si avvicina alla conclusione, che però slitta ancora: la messa in esercizio del sistema di dighe mobili che salveranno Venezia dalle acque alte non vi sarà prima del giugno 2017. Lo ha certificato oggi il ministero delle infrastrutture, nella riunione del Cipe a Palazzo Chigi – presente il premier Matteo Renzi – che ha dato il via libera all’ultima tranche di lavori contrattualizzati, per un importo di oltre 1,2 miliardi di euro.

Un passaggio decisivo che, ironia della sorte, arriva proprio a pochi giorni di distanza dal commissariamento deciso invece dall’Anticorruzione di Raffaele Cantone per il Cvn, il Consorzio Venezia Nuova che nel bene e nel male ha scritto la storia di quest’opera colossale. Cantone lo ha chiesto al Prefetto di Roma – la città dove venne firmata la concessione al Consorzio per il Mose – perché le nuove nomime per i vertici della struttura “non hanno fatto venire meno i rischi di condizionamenti illeciti” dopo l’inchiesta veneziana che scoperto lo scandalo delle tangenti.

Tuttavia restavano da compiere gli ultimi passi per assicurare la fine dell’opera, ormai con uno stato dei lavori avanzato per oltre l’85%. Cosa fatta oggi dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) che ha dato il via a finanziamenti per 1,2 miliardi. Si tratta in particolare delle assegnazioni finanziarie derivanti dalla legge di stabilità per il 2013 e il 2014.

Un primo atto contrattualizza lavori per circa 1,09 miliardi di euro, il secondo atto aggiuntivo per circa 279 mln. Il premier Renzi, si legge in una nota della Regione Veneto, ha preso atto delle osservazioni del presidente Luca Zaia relativamente alla quantificazione degli oneri connessi alla gestione dell’opera, valutati in alcune decine di milioni di euro l’anno. Quanto allo slittamento della messa in esercizio delle paratie in laguna, la ragione è stata spiegata con il rallentamento dei flussi finanziari.