Paolo Villaggio: “Le Paraolimpiadi? Tristi”. Gli atleti: “Non capisce, venga qui”

Pubblicato il 31 Agosto 2012 - 23:28 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Villaggio (LaPresse)

ROMA – Paolo Villaggio parla di Paralimpiadi a “La Zanzara”, su Radio24, ed accende una piccola polemica: ”La Paralimpiadi di Londra fanno molta tristezza, non sono entusiasmanti, sono la rappresentazione di alcune disgrazie e non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia”.

Il comico genovese, questa volta in una veste seria, puntualizza: “La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei ‘personaggini’. Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle – aggiunge – Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po’ fastidioso, non è divertente”. Poi Villaggio continua: ”Ce n’è una, cieca, che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone”.

Parole che accendono immediatamente la reazione del mondo paraolimopico in questi giorni a Londra. Il primo a farsene portavoce è il presidente del comitato italiano paraolimpico, Luca Pancalli: ”Villaggio è incommentabile – dice – Esprimo profonda amarezza e tristezza umana. Villaggio farebbe bene a venire a Londra, anche solo poche ore, per venire a stringere la mano ad uno qualunque dei 4.200 atleti che sono venuti ai Giochi. Farebbe bene in primo luogo al suo spirito. Ovvio che ognuno può esprimere il suo pensiero, ma a Villaggio dico di venire qui: gli basterebbe poco per capire che stiamo di fronte a dei ragazzi che con lo sport e grazie allo sport si sono riappropriati della loro vita dopo momenti drammatici”.

Anche Assunta Legnante, una delle punte di diamante della spedizione azzurra in Gran Bretagna (è la favorita nel lancio del peso, lei che è primatista assoluta e che ha gareggiato anche alle Olimpiadi per normododati prima che un glaucoma la rendesse progressivamente cieca) invita Villaggio a Londra: ”Venga qui, viva il clima olimpico, vada a vedere qualche gara, respiri la passione che noi atleti mettiamo nelle gare e vediamo se poi ha il coraggio di ripetere quello che ha detto. Io ho partecipato a entrambe le Olimpiadi – prosegue l’azzurra – quelle per normodotati sia a quelle paraolimpiche e posso dire che noi atleti disabili ci mettiamo ancora più voglia di un atleta normodotato, perché abbiamo la passione. Se Villaggio ha voglia di chiamare questa passione disgrazia non ha capito nulla. Venga qui, faccia due passi nel villaggio, stia insieme a noi, si renderebbe conto di un mondo che gli sfugge. Venga, noi lo aspettiamo”.