Al policlinico San Martino di Genova una infermiera no vax rifiuta il vaccino, diventa positiva al Covid e contagia 11 pazienti ricoverati nel suo reparto. Una infermiera positiva al Covid che non si è mai vaccinata fa di fatto un cluster al Maragliano del policlinico San Martino di Genova.
Si tratta di un caso analogo a quello successo in una casa di riposo di Cesena, dove una operatrice che ha rifiutato il vaccino ha contagiato 8 anziani. Questa volta però il problema è più serio visto che si tratta di un ospedale pubblico, di quelli con reparti Covid.
Infermiera no vax, vaccino obbligatorio per i sanitari?
Un problema, quello dell’infermiera no vax, che crea un precedente di ordine costituzionale da affrontare: l’obbligatorietà della vaccinazione per le professioni sanitarie. Una strada già tentata dalla Regione Lazio per le vaccinazioni antinfluenzali arenata dal Tar e che ora potrebbe esser tentata anche da Regione Liguria. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha annunciato quanto avvenuto nel più grande ospedale della Liguria.
“E’ discutibile – ha detto Toti – che ci siano operatori sanitari che si sono rifiutati di proteggere loro stessi con il vaccino non proteggendo così neanche i degenti”. Quella parola, “discutibile”, poi è diventata “non accettabile. Francamente sentire di personale altamente specializzato che rischia di infettare un reparto, è qualcosa che lascia l’amaro in bocca. Credo che il Governo dovrebbe prendersene carico”. Toti quindi annuncia di aver “dato mandato all’ufficio legale della Regione” di sondare la possibilità per intervenire “con una legge regionale per obbligare questa categoria a vaccinarsi. Chi fa questo lavoro e rifiuta di proteggere se stesso con il vaccino non protegge i pazienti di cui dovrebbe prendersi cura. E questo è inaccettabile”.
Ma il Tar ha già detto no al vaccino obbligatorio per i sanitari
D’altra parte il Tar del Lazio aveva escluso per l’autorità regionale la possibilità di imporre l’obbligo della vaccinazione. “Esistono altre strade – scriveva il Tar del Lazio – che ben potrebbero rientrare nell’alveo delle competenze regionali costituzionalmente accordate. La normativa emergenziale autorizza infatti le regioni a introdurre misure più restrittive rispetto a quelle statali ma questa possibilità è circoscritta ad ambiti di settori e aree tematiche precise e comunque rientranti nella competenza costituzionalmente loro accordata”.
Intanto al Policlinico San Martino, dopo la scoperta del cluster, è immediatamente scattato il piano antiCovid. A oggi, le persone che hanno contratto il virus sono 11 ma il reparto è già diventato Covid-free e restituito immacolato alle esigenze di pneumologia.