Reati sul web, accordo tra Facebook e la polizia postale

Accordo tra Facebook e la Polizia postale per prevenire contrastare il reati commessi online: è il risultato di una riunione di due giorni tra i cyberpoliziotti e i vertici del settore sicurezza del social network appositamente arrivati dalla sede di Palo Alto, in California. Nell’incontro sono state definite le linee guida che regoleranno i rapporti tecnico-operativi fra la Polizia italiana e l’azienda statunitense.

”Il contrasto agli abusi commessi nel mondo dei Social Network – ha commentato Antonio Apruzzese, direttore della Polizia postale si arricchisce di uno strumento assolutamente innovativo che consentirà sia a noi che a Facebook di garantire agli utenti una migliore e più serena fruizione di un servizio a cui hanno iniziato ad affacciarsi anche importanti realta’ imprenditoriali, attratte dalla grande popolarita’ di questo poliedrico sistema di comunicazione”.

Da parte sua, il prefetto Oscar Fioriolli, responsabile della Direzione centrale delle Specialità della Polizia di Stato ha ringraziato per il prezioso contributo i responsabili dell’azienda di Palo Alto. ”La società moderna ha investito significative risorse nello sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione e ha dato di fatto vita ad un mondo parallelo in cui le nuove opportunità di socializzazione vengono inquinate da individui che, agendo nell’ombra, ne abusano per perseguire i propri intenti criminali. Le linee guida, stilate in collaborazione con Facebook, rappresentano una pietra miliare nei rapporti di cooperazione tra forze dell’ordine e società private che forniscono servizi via internet. Serviranno ad illuminare più adeguatamente proprio quelle zone buie di internet a beneficio dell’intera comunità internazionale, impegnata nella lotta alla criminalità informatica”.

Soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche da Cristian Perrella, responsabile delle relazioni Law Enforcement per l’area Europa, Africa e Medio Oriente di Facebook.

”Il nostro obiettivo è di garantire la migliore esperienza possibile su Facebook e cerchiamo di farlo adottando tutte le iniziative che premiano i comportamenti positivi e scoraggiano quelli negativi. Abbiamo costruito un sistema di regole e una struttura del sito che incoraggiano le persone a utilizzare i nomi reali e disincentivano i comportamenti negativi; abbiamo sviluppato una tecnologia straordinaria e un efficace processo operativo che consente di eliminare lo spam e di bloccare gli utenti che non rispettano le regole; coinvolgiamo le autorità soltanto nelle situazioni più gravi e, quando questo avviene, vogliamo che gli organi di polizia abbiano tutte le informazioni utili a perseguire i reati, che si tratti di malware, phishing, ladri d’identità o pedofili. Nella maggior parte dei casi facciamo un ottimo lavoro internamente, ma nelle situazioni peggiori ci rivolgiamo all’autorità giudiziaria. Esattamente come avviene nel mondo reale”.

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