Rimini, 4 nordafricani ricercati per lo stupro: un video ha ripreso tutto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2017 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Rimini, 4 nordafricani ricercati per lo stupro: un video ha ripreso tutto

Rimini, 4 nordafricani ricercati per lo stupro: un video ha ripreso tutto

RIMINI – Prima hanno stuprato una ragazza polacca e picchiato il fidanzato, poi hanno aggredito una transessuale e l’hanno violentata. Una furia cieca quella del branco di stupratori nelle strade di Rimini e ora la caccia agli aggressori è serrata. Si tratta di 4 nordafricani, che potrebbero avere meno di 30 anni, e due di loro sarebbero degli spacciatori già noti alle forze dell’ordine. Il branco è stato ripreso in un video e ora gli investigatori sarebbero sulla pista giusta per trovarli e arrestarli.

Il quotidiano Repubblica scrive che dalla notte tra venerdì 25 e sabato 26 agosto, la notte della violenza al bagno 130 di Miramare, la polizia è sulle tracce del branco e ora le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona potrebbero dare la svolta al caso:

“L’ipotesi più accreditata è quella che almeno un paio del branco facciano base in Romagna, forse spacciando. Così come si ipotizza che il fatto che si siano spostati dal lungomare fino alla Statale a piedi, per violentare la prostituta transessuale, sia stato perché stavano tornando verso l’alloggio che occasionalmente occupano. Non si esclude alcuna pista, ma probabilmente i magrebini potrebbero essere stati ospitati in Riviera solo per l’estate, dove si sono mantenuti spacciando.

Intanto oggi i due giovani polacchi, ancora ricoverati, sono stati riascoltati dagli investigatori. Secondo quanto emerso, i ragazzi avrebbero sentito i quattro aggressori parlare in un inglese stentato, prima per offrire loro da bere e una sigaretta e poi per chiedere soldi. Al rifiuto della coppia, appena rientrata da una gita a Firenze e che all’indomani sarebbe ripartita per la Polonia, lui è stato picchiato, lei violentata a turno su un moscone e poi spinta verso la battigia e in acqua.

Quando la turista polacca si è ripresa, si è trascinata carponi fino alla passerella pedonale dove ha visto l’amico a terra insanguinato, ha iniziato ad urlare riuscendo a farsi sentire da una prostituta in strada che ha dato l’allarme. “Vi prego, aiutateci a tornare a casa”, è l’appello dei due ragazzi ricoverati all’Ospedale Infermi, dove  hanno ricevuto la visita del console polacco”.

Il Comune di Rimini è sotto shock e ha annunciato solidarietà alle vittime e che si costituirà parte civile nel processo contro il branco di violentatori. Andrea Gnassi, il sindaco della città, ha dichiarato:

“Non nascondiamolo: davanti a fatti tremendi, fuori anche da ogni perversa ‘logica’ criminale, in cui il tratto dominante è il male e la mancanza di qualsiasi pietà e umanità, vacilla l’architrave stessa della convivenza delle persone in quella che si definisce comunità. Ognuno di noi, d’istinto, può pensare a qualsiasi tipo di punizione possibile per i responsabili. Per le tre vittime dell’allucinante notte di terrore tra venerdì e sabato, Rimini chiede giustizia.Significa, una volta individuati, arrestati e processati, condannare i responsabili alla punizione massima prevista dalle leggi vigenti. Senza sconti, senza attenuanti, senza psicologismi e sociologismi, senza buone condotte: la punizione massima prevista dalle leggi vigenti. Siamo tutti sconvolti, Rimini è sconvolta per questa notte di violenza improvvisa, inaudita, belluina e crudele. Ma soprattutto Rimini la comunità riminese si stringe adesso intorno alle vittime”.