Sanità, sprechi da Nord a Sud. L’elenco regione per regione

Sanità, sprechi da Nord a Sud. L'elenco regione per regione
Sanità, sprechi da Nord a Sud. L’elenco regione per regione

ROMA – Sprechi nella sanità da Nord a Sud: il rapporto “I due volti della sanità. Tra sprechi e buone pratiche” presentato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato non risparmia nessuna regione italiana. Vediamo allora quali sono gli sprechi regione per regione.

SICILIA – Nel reparto di Radiologia dell’Ospedale di Acireale, un apparecchio per la risonanza magnetica viene utilizzato esclusivamente per i pazienti ricoverati.

SARDEGNA – All’Unità operativa di ortopedia dell’Ospedale di Cagliari, sono stati acquistati letti troppo grandi che non entrano negli ascensori. Nel presidio ospedaliero di Lanusei (in Ogliastra) è stata costruita una sala emodinamica con attrezzatura di ultima generazione ma mancano gli specialisti per utilizzarla. Al Presidio ospedaliero Sirai (Asl Carbonia-Cagliari) sono stati acquistati otto ecografi che non possono essere utilizzati, dal momento che i medici formati per il loro utilizzo sono tre.

CAMPANIA – Il nuovo complesso del San Paolo di Napoli, costruito nel 2006 su 900 metri quadri, lavora a regime ridotto solo cinque ore al giorno. In provincia di Salerno, a causa del blocco del turn over, i medici vengono mandati in trasferta tra ospedali e aziende ospedaliere, con un costo orario di 63 euro.

CALABRIA – All’azienda ospedaliera di Reggio Calabria dal 2010 è stato realizzato un reparto di cardio-chirurgia con apparecchiature all’avanguardia mai utilizzate perché non è stata nominata alcuna équipe. I malati nel frattempo si curano altrove, ma l’azienda continua a pagare i controlli dei macchinari.

PUGLIA – L’ospedale di Venere, in provincia di Bari, ha un reparto di ginecologia e ostetricia ristrutturato da poco, ma la sala operatoria di ostetricia è chiusa per carenza di personale.

UMBRIA – All’ospedale di Pantalla-Todi (Perugia) sono stati assunti solo gli infermieri. I medici vengono da Perugia, con una spesa della Asl da 350mila euro l’anno.

PIEMONTE – Le ambulanze di Grugliasco (Torino) dispongono di dispositivi per la telemedicina spesso malfunzionanti. A Tortona (Alessandria) è stato chiuso il reparto di maternità, nonostante i locali fossero stati da poco rinnovati. Le attrezzature, compresa una vasca per il parto in acqua, sono rimaste inutilizzate.

EMILIA ROMAGNA – A Forlì sono stati segnalati sprechi nelle gare di acquisto per protesi ed ausili: i plantari costano 120 euro, mentre la pubblica amministrazione li acquista a 180 euro ognuno.

Gestione cookie