Sarah Scazzi. Cosima Misseri scarica il marito Michele: “Non è più lui, colpa dei medicinali”

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 22:28 OLTRE 6 MESI FA

Il destino giudiziario di Sabrina Misseri lo si conoscerà solo a fine settimana. L’udienza davanti al Tribunale del riesame di Taranto per far annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti il 21 ottobre è durata pochi minuti, aggiornata a giovedì e i giudici hanno tempo sino a sabato per depositare la decisione.

Nel frattempo le “clamorose novità” che avrebbero dovuto accompagnare le dichiarazioni spontanee ai carabinieri di Cosima Serrano, madre di Sabrina, dopo il colloquio della donna con il marito Michele Misseri in carcere, si sono rivelate poca cosa: ”Troppi farmaci, Michele non è piu’ lui”, ha detto la donna, evidentemente nel tentativo di scagionare la figlia. Cosima è stata ascoltata nella sua casa in via Deledda ad Avetrana, dopo un malore accusato al mattino che le ha impedito di recarsi a Taranto al comando provinciale dei carabinieri, dov’era prevista la sua audizione.

Palazzo di giustizia semi-blindato, dunque, per la comparizione di Sabrina dinanzi ai giudici. Cameramen e fotografi sono rimasti inizialmente fuori dai cancelli, poi una mediazione ha fatto sì che un gruppo ristretto si installasse al primo piano di fronte all’aula ‘C’ dove si doveva tenere l’udienza. Ma, com’era prevedibile, Sabrina è stata sottratta a flash e zoom: è arrivata a bordo di un cellulare con i vetri oscurati che è entrato nel garage, poi la detenuta è entrata in aula da un corridoio e una porta secondari. L’accesso all’aula è rimasto transennato sino a fine udienza, presidiato da carabinieri e agenti di polizia penitenziaria. In aula pochi minuti di schermaglia.

La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore, Franco Sebastio, dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, ha depositato i verbali dell’interrogatorio di Michele Misseri di venerdì 5 novembre, quando il contadino di Avetrana cambiò le precedenti confessioni addossando la responsabilità materiale dell’uccisione della nipote Sarah Scazzi alla figlia Sabrina. I difensori di quest’ultima, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, hanno invece consegnato al collegio giudicante (presidente De Tommasi, a latere Di Michele, che è anche relatore, e Ariola) i risultati di un’indagine difensiva contenente cinque testimonianze. Per consentire alle parti di esaminare la mole di documenti appena depositata, il tribunale ha quindi aggiornato l’udienza a giovedì.

In quella circostanza la Procura consegnerà un pro-memoria di quanto raccolto a carico di Sabrina Misseri, al quale verrà contrapposta una memoria difensiva. Poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio per la decisione. Conclusa l’udienza, gli inquirenti avrebbero dovuto sentire al Comando provinciale dei carabinieri le dichiarazioni spontanee di Cosima Serrano, madre di Sabrina, su quanto emerso dal suo colloquio in carcere di ieri con il marito, il primo da quando il contadino è stato arrestato. Ma la donna nel frattempo aveva accusato un malore in casa, certificato dal medico di famiglia, e all’ora di pranzo carabinieri e squadra di polizia giudiziaria hanno ascoltato la donna nella sua abitazione ad Avetrana.

”Michele non è più lui”, ha detto in sostanza la moglie, adducendo la colpa a farmaci che gli verrebbero somministrati in carcere e che lo avrebbero portato ad accusare anche innocenti, riferendosi alla chiamata in correità di Sabrina. Dichiarazioni che non potranno comunque avere alcun valore processuale. Se questa, per l’inchiesta sul delitto di Sarah, è la settimana di Sabrina Misseri, la prossima sarà quella di suo padre, Michele. Il gip Rosati ha fissato per venerdì 19 novembre alle 12 in carcere l’incidente probatorio per esaminare il contadino, come richiesto dalla Procura. Le sue dichiarazioni diventeranno parte non modificabile ai fini processuali: confermerà l’ultima versione che aggrava la posizione della figlia Sabrina?