Sicilia in tilt, ma i Forconi adesso si spostano a Roma

Pubblicato il 21 Gennaio 2012 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – I forconi sospendono la protesta, almeno in Sicilia, dopo le manifestazioni e gli scioperi anche degli autotrasportatori che per cinque giorni hanno bloccato l’isola: lo ha annunciato uno dei leader del movimento, Mariano Ferro, spiegando che “non si può mettere in ginocchio più di quando già lo è la Sicilia, non era questo il nostro obiettivo”.

Ma con un avvertimento: “La protesta non finirà, la lotta si trasferirà a Roma. Si è messo in moto il buon senso, ha detto Ferro, e la rabbia va governata. I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto. La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza – aggiunge – è approdata a soluzioni parziali che il governatore Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile. La Sicilia rimane in stato agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato. Quella che ha visto migliaia di siciliani sulle strade è già una pagina di storia della Sicilia”.

Lentamente la situazione a Palermo e in tutta la provincia sta tornando alla normalità. Il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, ha detto al Giornale di Sicilia: “Per strada ho avuto personalmente modo di constatare che ci sono lunghe code di automobilisti e decine e decine di autobotti che stanno rifornendo i distributori. Al porto ci sono mezzi in entrata e in uscita. Sono stato lì questa mattina, ho avuto modo di parlare con alcuni autotrasportatori: riceverò una loro delegazione alle 16 per ascoltare le loro richieste, cercando di dare loro risposte rispetto ad alcune istanze, che riguardano il territorio provinciale”. E chiarisce: “Non posso escludere che durante la protesta possa essere stata notata la presenza di qualche soggetto mafioso, ma non ho notizie precise circa infiltrazioni di appartenenti a organizzazioni mafiose tra i gruppi di manifestanti”.

A differenza di Palermo, nell’Agrigentino la protesta degli autotrasportatori si è potenziata, con diversi presidi lungo la strada statale 115, la statale 640, la statale 189, la statale 123.

Ad Agrigento, nonostante i distributori di carburante siano chiusi per esaurimento delle scorte, davanti alle principali pompe di benzina ci sonocode di automobilisti che sperano di riuscire a rifornirsi.

Nel frattempo sono finite le scorte di bombole di gas gpl nel più grande deposito provinciale di Agrigento, la Kerogas concessionaria Agip, in contrada San Benedetto. Da Gela, sede dell’impresa, hanno fatto sapere che l’approvvigionamento non sarà possibile prima di mercoledì.

Va avanti anche il blocco agli imbarcaderi di Villa San Giovanni per i camion diretti in Sicilia, a causa dello sciopero dei Tir sull’Isola. A Gela, invece, anche se le principali vie di accesso alla città restano presidiate dai dimostranti, soprattutto contadini e qualche camion, i distributori che avevano ancora scorte di carburanti nelle cisterne hanno riaperto le pompe. In città è ripresa la raccolta della spazzatura, ora che gli auto-compattatori possono raggiungere la discarica di contrada Timpazzo. Nei supermercati dagli scaffali ormai vuoti cominciano ad arrivare i primi rifornimenti.