Stefano Pressello, il poliziotto scambiato per “infiltrato” dopo le parole della Lamorgese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2021 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Pressello, il poliziotto scambiato per "infiltrato" dopo le parole della Lamorgese

Stefano Pressello, il poliziotto scambiato per “infiltrato” dopo le parole della Lamorgese FOTO ARCHIVIO ANSA

Dopo le parole del ministro Luciana Lamorgese sul “verificatore” un poliziotto viene scambiato per un’altra persona e finisce alla gogna. E’ la storia di Stefano Pressello, atleta della Polizia penitenziaria, indicato sui social come l’agente in borghese che sabato 9 ottobre, a Roma, mescolato alla folla dei No Green pass stava tentando di ribaltare un blindato della Polizia. Secondo il ministro degli Interni “stava verificando la forza ondulatoria” tentando di sventare l’azione dei rivoltosi. 

La storia di Stefano Pressello

Si tratta però di uno scambio di persona. L’agente della Polizia penitenziaria additato da molti come “l’ìnfame infiltrato” non è infatti quello di cui parlava il ministro. Ospite di Federica Sciarelli a Chi l’ha visto?, ha raccontato la sua vicenda. Pressello è calvo come il poliziotto del video, è assistente capo della Polizia penitenziaria e campione di judo.

“Il lunedì successivo alla manifestazione ricevo una telefonata da un mio collega – ha spiegato in studio alla trasmissione di Rai3 -. Sono venuto al corrente di un messaggio WhatsApp che gira, indirizzato presumibilmente al vicequestore della Polizia di Stato, in cui viene comunicato il mio nome. Dopo di che iniziano insulti e minacce sui social”.

Gli insulti social

“Abbiamo trovato il cane poliziotto infame di Roma – si legge in un commento social – che pestava indistintamente tutti i manifestanti anche donne e anziane alla manifestazione no green pass! Che è l’artefice della distruzione della sede nella Cgil traditrice del popolo italiano lavoratore”. O ancora: “Spero che tu ti sia divertito maestro di questo grandissimo ceppo di c**** e tranquillo non toccherò nessun tuo familiare, solo te, vogliamo solo te”.