Tav, attacco incendiario in Valsusa. Imprenditori: “Temiamo per la nostra vita”

Tav, attacco incendiario in Valsusa. Imprenditori: "Temiamo per la nostra vita"
Cantiere Tav di Chiomonte (Foto LaPresse)

TORINO – “Adesso temiamo per la nostra vita”. L’attacco incendiario al cantiere Tav in Val di Susa spaventa gli imprenditori. La media è di un attacco a settimana negli ultimi tre mesi e l’ultimo risale alla notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre, con sette mezzi della Imprebeton di Salbertrand, del gruppo Itinera, distrutti dalle fiamme.

Diego Longhin per Repubblica raccoglie le testimonianze di Enzo Mamino, responsabile di Salbertrand:

“«I dipendenti hanno paura che possa capitargli qualche cosa o che perdano il lavoro — racconta — sette mezzi vogliono dire sette autisti in meno che girano». E aggiunge: «Sono cuneese, quando torno in Val Tanaro mi dicono: ma lì cos’è? Beirut? »”.

Tra loro c’è anche chi, come Ferdinando Lazzaro dell’Iltalcoge, che da tempo ha finito i lavori al cantiere di Chiomonte, che racconta di essere pronto ad andare all’estero:

“«Finite le macchine, se la prendono con le persone. Ricevo ancora lettere minatorie. Non si trova lavoro perché i clienti hanno paura che ci portiamo dietro i violenti. Trasferirò l’azienda all’estero»”.

Paura condivisa anche da Beppe Benente, titolare della Geomont, che lo scorso mese dopo gli attacchi era pronto a chiudere:

“«Vediamo cosa farà il governo. Siamo andati a scaricare dei mezzi ad Aosta in un sito Itinera, ci hanno detto di non lasciarli lì. Pare che il rischio di blitz riguardi tutte le sedi»”.

 

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