Terrorismo, l’accusa: “Somalo Anas Khalil voleva attaccare San Pietro il giorno di Natale”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2018 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, accusa: "Somalo Anas Khalil voleva attaccare San Pietro il giorno di Natale"

Terrorismo, accusa: “Somalo Anas Khalil voleva attaccare San Pietro il giorno di Natale” (Foto Ansa)

BARI  –  Voleva attaccare la Basilica di San Pietro il giorno di Natale Mohsin Ibrahim Omar, noto come Anas Khalil, il ventenne somalo arrestato il 13 dicembre scorso a Bari: è quanto sostengono gli inquirenti della Dda di Bari in base ad alcune intercettazioni dell’uomo. 

“Il 25 dicembre adesso è ravvicinato”, “il 25 è Natale… dei cristiani… le chiese sono piene”, avrebbe detto il giovane, che, secondo la Dda, stava progettando di mettere “le bombe a tutte le chiese d’Italia”, a cominciare da quella “più grande”, la Basilica di San Pietro a Roma, e progettava di farlo in occasione del Natale.

 “L’intenzione di recarsi a Roma in concomitanza del Natale”, ricostruiscono gli inquirenti della Dda di Bari, si evince da alcune intercettazioni captate tra il primo e il 9 dicembre. “Mamma mia… ecco la Chiesa”, dice il cittadino somalo aprendo “con ogni probabilità sul display del proprio smartphone la foto di San Pietro”. “Però non è facile – gli risponde il suo interlocutore – sai com’è là il 24 e il 25 a Natale, che sta Papa, e tanta gente, è pieno pieno pieno”. “È buono – dice il 20enne somalo – persone… pericolose, è buonissimo”.

Il primo dicembre il ventenne “comincia a ragionare di progettualità operative” e già il giorno dopo si informa sulla distanza tra Bari e Roma e sugli eventuali mezzi di trasporto per raggiungere la Capitale. Nella conferenza stampa odierna gli inquirenti hanno riferito di una ulteriore conversazione intercettata il 9 dicembre, in cui l’indagato pronuncia la data del 27, senza tuttavia specificare il mese. Questo li ha convinti che “non c’era più motivo di aspettare”. 

Secondo le agenzie per la sicurezza Aisi e Aise, Anas Khalil era affiliato al Daesh, ovvero all’Isis, in Somalia e in contatto con una sua cellula operativa.