Torino: smantellata rete di trafficanti di droga della ‘ndrangheta

Pubblicato il 20 Ottobre 2009 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA

Smantellata una rete di trafficanti di droga a Torino che faceva capo alla ‘ndrangheta e che riciclava i soldi in operazioni immobiliari. Nella mattinata di martedì la Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in ordine al reato di riciclaggio aggravato in quanto volto a favorire un’associazione di stampo mafioso.

Sono stati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere: D’agostino Ilario, di anni 47, originario di Placanica (RC) e Cardillo Francesco, di anni 44, originario di Caulonia (RC). E’ stato sottoposto a misura cautelare in carcere, anche il commercialista Pontoriero Giuseppe, di anni 65, originario di Ricadi (VV), “fiancheggiatore” dei prevenuti D’agostino e Cardillo.

Per i medesimi reati, altri undici soggetti sono indagati a piede libero e sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare. E’ stata sottoposta inoltre a sequestro preventivo una società immobiliare (EDILTAVA Sas) risultata essere la “cassaforte immobiliare” del gruppo malavitoso, nonchè lo strumento principale per investire il provento di pregressi traffici di droga in capo alla cosca della ‘ndrangheta riconducibile a Spagnolo Antonio di Ciminà (RC).

Al vertice di questa ramificazione piemontese della ‘ndrangheta, vi era D’agostino Ilario. Questi, unitamente al nipote Cardillo Francesco, risultava attivo sin primi anni ’90 nelle attività di narcotraffico in Piemonte. Parallelamente, il D’agostino e il Cardillo avevano costituito diverse imprese edili tramite le quali riciclavano in beni immobili i cospicui introiti che la propria organizzazione delinquenziale di riferimento (ovvero la cosca Spagnolo) accumulava illecitamente.

Per prevenire azioni cautelari, nel 1995 i prevenuti avevano costituito la EDILTAVA Sas e l’avevano intestata fittiziamente a dei familiari, parenti del D’agostino e di Spagnolo Antonio. Gli intestatari fittizi, oltre a non avere particolari esperienze professionali nel settore, non avevano capacità reddituali e patrimoniali idonee allo svolgimento della predetta attività imprenditoriale.

La società, che ha iniziato sin dai primi mesi di vita ad acquistare fabbricati e terreni, negli anni a seguire assumerà sempre più marcatamente le vesti di “cassaforte immobiliare” della cosca Spagnolo. Nel 1999, l’arresto del D’agostino e del Cardillo per traffico di stupefacenti ha imposto una radicale rivisitazione della compagine societaria della Ediltava, a quella data titolare di un nutrito portafoglio immobiliare.