Un italiano su quattro fuma, +800mila rispetto al 2019. Iss: “Complice il Covid, è la prima volta in 16 anni”

E' il primo incremento significativo dal 2006 e riguarda entrambi i sessi. E' inoltre triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2022 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA
italiano fuma

Un italiano su quattro fuma, +800mila rispetto al 2019. Iss: “Complice il Covid, è la prima volta in 16 anni” (foto ANSA)

Torna a crescere il numero di fumatori in Italia: sono circa 800mila in più rispetto al 2019. E’ il primo incremento significativo dal 2006 e riguarda entrambi i sessi. E’ inoltre triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato. E’ la fotografia scattata dal report dell’Istituto superiore di sanità (ISS) in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Oms, che si celebra il 31 maggio.

Iss, cresce il numero dei fumatori: sono un italiano su 4

Quasi un italiano su quattro (il 24,2%) è dunque un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2006. Nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, la percentuale di fumatori era del 22%. 

Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, rileva l’Istituto superiore di sanità (ISS), non viene invece confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi.

In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali.

L’impatto del tabacco sul pianeta

Il tema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata mondiale senza tabacco di domani è focalizzato sull’impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. La campagna, sottolinea l’ISS, “mira inoltre a evidenziare gli sforzi dell’industria del tabacco per ‘apparire ecosostenibile’ e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente”.