VERONA – Il padre era morto nel 2006, ma il figlio ha continuato negli anni a percepire la sua pensione, pari a circa 60 mila euro complessivi, prima di essere scoperto dalla Guardia di Finanza di Verona.
L'uomo. T.F., è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Verona per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Residente a Colognola ai Colli, aveva pensato bene di godersi la pensione del padre vivendo a Malcesine, dove il genitore aveva lavorato come dipendente comunale. Nell'ufficio postale della locale frazione di Cassone, ogni mese prelevava il vitalizio accreditato su un conto corrente cointestato che anni fa aveva aperto assieme al padre.
Le indagini sono partite da un'''analisi di rischio'' avviata a livello centrale dalla Guardia di Finanza che ha consentito di individuare alcune posizioni pensionistiche Inpdap intestate a soggetti deceduti, tra cui quella del pensionato di Malcesine.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona, al termine degli accertamenti, hanno delineato il meccanismo dell'illecita percezione del trattamento pensionistico ed hanno quindi proceduto alla denuncia dell'uomo, sequestrando contestualmente il conto corrente postale sul quale veniva accreditata la pensione.
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