Aruba rilascia Hugo Carvajal: “Venezuela ha fatto pressioni militari”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2014 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA
Aruba rilascia Hugo Carvajal: "Venezuela ha fatto pressioni militari"

Aruba rilascia Hugo Carvajal: “Venezuela ha fatto pressioni militari”

CARACAS – Hugo Carvajal, ex capo dell’intelligence venezuelana arrestato il 24 luglio ad Aruba su mandato degli Stati Uniti, è stato scarcerato. Carvajal è accusato dagli americani di traffico di droga, ma il rilascio sarebbe avvenuto dopo le pressioni militari del Venezuela, stando a quanto denunciato da Aruba.

L’ex capo dell’intelligence è stato liberato dalle autorità dell’isola, dopo che il governo olandese ha ammesso che il suo arresto costituiva una violazione della sua immunità diplomatica, ed è tornato a Caracas.

“Sono felice che si sia risolto questo conflitto, creato dall’interventismo dei falchi e delle mafie di Miami”, ha detto il presidente Nicolas Maduro annunciando il ritorno di Carvajal, ringraziando le autorità olandesi per la sua liberazione e accusando l’ex presidente colombiano, Alvaro Uribe, di aver montato una “operazione politico-diplomatica” in base a “un dossier giudiziario falso”.

Carjaval, 54 anni e capo dell’intelligence militare di Caracas dal 2004 al 2009, è ricercato dalla giustizia statunitense per i suoi presunti contatti con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), a cui avrebbe dato appoggio logistico e di intelligence, e gruppi narco che collaboravano con questo gruppo armato.

L’ex militare era stato nominato console ad Aruba nel gennaio scorso, e anche se non aveva ancora ricevuto il placet delle autorità dell’isola era in possesso di un passaporto diplomatico. Secondo informazioni della stampa di Aruba, avrebbe però presentato un passaporto normale al suo arrivo all’aeroporto internazionale dell’isola.

Inoltre, spiega il Wall Street Journal, la liberazione sarebbe avvenuta dopo le pressioni militari del Venezuela, che avrebbe diretto le sue navi verso Aruba e Caraçao. Accuse da cui il Venezuela si è difeso sostenendo che si trattasse solo di una esercitazione, anche se i cittadini di Aruba si sarebbero spaventati, stando a quanto dichiarato da un portavoce del governo.

Non solo pressioni militari, dicono da Aruba, ma anche finanziarie, come quella di non continuare a portare il petrolio venezuelano nella raffineria di Caraçao, mettendo così al rischio oltre 8mila posti di lavoro.