Guerra a Gaza, ucciso il capo militare di Hamas: “Israele apre porte inferno”

Pubblicato il 14 Novembre 2012 - 16:08| Aggiornato il 15 Novembre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Gaza, ucciso il comandante di Hamas, Ahmed al-Jaabari. Razzo israeliano colpisce la sua auto        (Foto Lapresse)

GAZA – Il comandante militare di Hamas, Ahmed al-Jaabari è rimasto ucciso mercoledì nell’esplosione della sua auto a Gaza. Al Jaabari, leader delle brigate Ezzedin Al Qassam, braccio militare di Hamas, fu tra gli organizzatori della cattura e della detenzione del soldato israeliano Guilad Shalit, rapito nel 2006 e rilasciato nel 2011. Il comandante è stato ucciso insieme ad un altro miliziano, il 38enne Raed al Atar, da un missile israeliano che ha centrato l’auto a bordo della quale viaggiavano. Lo ha riferito un portavoce del movimento islamista che ha il controllo della Striscia dal 2007. Da lì è stata un’escalation di violenze come non se ne vedevano da quattro anni: altri 8 i morti secondo fonti palestinesi.

La notizia, confermata dallo Shin Bet, ha avuto grande risonanza in Israele, dove la programmazione radio quotidiana è stata interrotta. Nel Paese è stato immediatamente proclamato lo stato di allerta per paura di una violenta reazione di Hamas, che non si è fatta attendere: “Israele ha aperto le porte dell’inferno”, hanno scritto in un comunicato le brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione islamica.

L’esercito israeliano ha poi annunciato di aver dato vita a un’operazione – per il momento solo aerea – denominata ‘Colonna di nuvola’ (Cloud Pillar) contro Hamas e altre fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza: ripetuti raid, bombe su installazioni della polizia di Hamas e colonne di fumo.

Hamas avrebbe risposto all’attacco di Israele, lanciando una decina di razzi verso la città israeliana di Beer Sheva, nel deserto del Negev. Non si hanno notizie di vittime.

In precedenza le ferrovie israeliane avevano provveduto a potenziare il servizio per consentire a molte centinaia di persone che temevano l’imminenza di attacchi palestinesi, di lasciare Beer Sheva.

Intanto tutti i residenti delle comunità israeliane limitrofe alla Striscia di Gaza, fino a 40 km, hanno avuto l’ordine di rimanere in prossimità dei rifugi fino a nuovo ordine. Giovedì le scuole degli stessi luoghi saranno chiuse.

Il portavoce dell’esercito Yoav Mordechai ha confermato che le forze di terra sono pronte ad entrare nella Striscia ”se necessario”. Le medesime intenzioni sono state confermate anche dal premier di Israele Benyamin Netanyahu, che ha parlato in tv dopo gli attacchi aerei su Gaza.