Isis, fece attentato al Consolato italiano al Cairo: ucciso

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2015 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA

 

Isis, fece attentato al Consolato italiano al Cairo: ucciso

Il palazzo colpito dall’esplosione al Cairo

IL CAIRO – Ha ideato, organizzato e partecipato all’attentato con unautobomba al Consolato italiano al Cairo l’11 luglio scorso: è Ashraf Ali Hassanein el Gharabli, uno dei più noti e pericolosi leader della cellula jihadista dell‘Isis attiva nel Sinai, ucciso dalle forze dell’ordine egiziane lunedì 9 novembre mentre cercavano di arrestarlo.

El Gharabli è considerato un esponente di spicco della formazione terrorista Wilayat Sinai (Provincia del Sinai), la stessa che nei giorni scorsi ha rivendicato con diversi messaggi via web l‘abbattimento dell’aereo russo della compagnia low cost Metrjoet il 31 ottobre scorso nei cieli del Sinai, provocando la morte delle 224 persone a bordo. Un rivendicazione al vaglio degli inquirenti in attesa dei risultati finali della Commissione di inchiesta, sebbene oramai da più parti si propenda sempre di più per l’ipotesi attentato, come suggerito inizialmente da fonti statunitensi e britanniche.

Il ministero dell’Interno del Cairo ha riferito oggi che il terrorista, ricercato da tempo, è stato intercettato dai servizi della sicurezza nella regione di el Marg – a nord-est della capitale – dove aveva un nascondiglio e dove ideava i suoi folli progetti. Dopo essere giunti sul posto gli agenti lo hanno stanato mentre era su un’auto e hanno cercato di fermarlo. Ma il terrorista si è accorto dell’operazione e ha aperto il fuoco contro la sicurezza, che ha risposto uccidendolo.

Il Cairo lo accusa di essere responsabile di numerosi attentati contro la sicurezza e le istituzioni dello Stato oltre ad essere il principale sospettato di numerose azioni terroriste. Sulla sua testa pendono infatti una serie di accuse: dal tentato agguato all’ex ministro dell’Interno Mohamed Ibrahim nel settembre 2013, al fallito attentato ai turisti a Luxor a giugno di quest’anno, oltre all’assassinio di ufficiali della polizia e militari di leva.

Ma non è tutto. El Gharabli era anche accusato di avere rapito ed ucciso nel dicembre 2014 un esperto americano nel settore petrolifero, William Henderson, e di avere sequestrato un cittadino croato ad agosto, di cui si sono perse le tracce e che l’Isis ha affermato di avere decapitato.

Erano stati gli jihadisti del Wilayat Sinai (Provincia del Sinai) a rivendicare l’attacco al Consolato italiano che causò la morte di una persona ed il ferimento di altre dieci, nessuna delle quali italiane. Fonti della sicurezza interna avevano però chiesto maggiore cautela nelle indagini, in attesa di conferme ufficiali.

Qualche settimana dopo l’attentato due jihadisti di Ajnad Misr, vicini alla cellula Isis in Sinai, sospettati di avere preso parte all’attacco erano stati uccisi dalle forze dell’ordine.