Isis, ministro Finanze di al Baghdadi ucciso in raid Usa

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Dicembre 2015 - 21:27 OLTRE 6 MESI FA
Isis, ministro Finanze di al Baghdadi ucciso in raid Usa

Abu Saleh, ministro delle Finanze Isis ucciso in raid Usa

RAQQA – Abu Saleh, ministro delle Finanze dell’autoproclamato Stato Islamico, è stato ucciso a fine novembre in un raid della coalizione a guida Usa in Iraq. Lo ha detto il generale Steve Warren, portavoce della coalizione anti-Isis durante una riunione al Pentagono: Insieme a lui sarebbero morti anche due esponenti di spicco della rete finanziaria del gruppo. Si tratta del coordinatore delle attività estorsive del gruppo e un comandante con importanti funzioni esecutive, che Warren non ha peraltro identificato.

La notizia dell’uccisione del tesoriere del Califfato arriva nel momento in cui il Pentagono sta valutando l’ipotesi di costruire nuove basi militari in Africa, sud-ovest asiatico e Medio Oriente per contrastare i gruppi affiliati all’Isis. Un piano che in qualche modo cerca di spingere la Casa Bianca a cambiare strategia nella lotta al terrore di matrice islamica.

Secondo quanto riferisce il New York Times, le basi serviranno come punti per lanciare raid contro gli affiliati allo Stato islamico, anche quelli che si trovano lontano dalla Siria, e per raccogliere informazioni di intelligence. Le basi conterrebbero da 500 a 5mila soldati, con un costo di “diversi milioni di dollari” all’anno, riferiscono fonti del Pentagono al Nyt. Anche se – spiegano le stesse fonti – la loro creazione richiederà l’approvazione del Paese ospitante.

Tra le nazioni prese in considerazione ci sono Niger e Camerun, dove gli Usa conducono già missioni di sorveglianza con droni non armati mentre Erbil, nel nordest dell’Iraq, potrebbe ospitare la base per il Medio Oriente.

Finora, almeno 8 gruppi in diverse aree del mondo hanno giurato fedeltà al Califfo al Baghdadi e questo ha aperto un nuovo dibattito all’interno dell’amministrazione Usa, che si è trovata a distinguere tra i terroristi che costituiscono una minaccia imminente per Usa ed Europa e altri che sono più concentrati a livello regionale.

Secondo alcuni funzionari citati dal Nyt, diversi gruppi che non hanno valicato i confini del Medio Oriente potrebbero aver opportunisticamente adottato il marchio dello Stato Islamico per acquisire maggiore risonanza.