Libia, pressing su Roma: “Bombardate”

Pubblicato il 8 Aprile 2011 - 14:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono 108 le missioni compiute finora dagli aerei messi a disposizione dell’Italia nell’ambito delle operazioni ‘Odyssey Dawn’ e poi ‘Unified Protector’ a guida Nato sulla Libia.

Nella prima operazione gli aerei messi a disposizione dall’Italia erano otto, quattro F16 e quattro Tornado. Successivamente i quattro F16 sono rientrati sotto controllo nazionale e, contestualmente, sono stati messi a disposizione della Nato quattro Eurofighter 2000 e quattro AV-8B Plus della Marina militare imbarcati sulla portaerei Garibaldi, portando a dodici il totale degli aerei messi a disposizione dell’Alleanza Atlantica.

Nelle ultime ventiquattro ore sono state effettuate otto missioni. La prima e la quarta condotte da una coppia Eurofighter 2000 con funzioni di sorveglianza aerea. La seconda, la terza e l’ottava da due Tornado con compiti di ricognizione. La quinta, la sesta e la settima da due AV-8B Plus adibiti a difesa aerea e ricognizione.

Per quanto riguarda il contributo navale, la portaerei Garibaldi, la fregata Libeccio, la rifornitrice Etna e il pattugliatore Comandante Bettica continuano a pattugliare l’area di competenza.

Il contributo militare italiano non deve aver impressionato particolarmente Muammar Gheddafi dal momento che in nessuna missione sono stati sganciati missili o bombe. Per scelta politica l’Italia effettua solo missioni di ricognizione e sorveglianza dello spazio aereo per assicurare il rispetto della “no-fly zone”.  L’Italia non concede i propri velivoli per l’attacco alle forze terrestri di Gheddafi.