Libia. Petroliera nordcoreana sequestrata da ex ribelli, Navy Seals la liberano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Marzo 2014 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
Libia. Petroliera nordcoreana sequestrata da ex ribelli, Navy Seals la liberano

Libia. Petroliera nordcoreana sequestrata da ex ribelli, Navy Seals la liberano

TRIPOLI – Le forze Navy Seals della Marina statunitense hanno preso il controllo della petroliera nordcoreana Morning Glory il 16 marzo. Il Pentagono ha reso noto che la petroliera trasportava greggio, caricato illegalmente da ex ribelli, di proprietà della compagnia nazionale petrolifera libica. Non ci sono stati feriti nell’operazione di liberazione della nave, che è stata scortata in Libia.

Nessuno nell’operazione richiesta dai governi libico e cipriota sarebbe rimasto ferito e il Pentagono in un comunicato ha precisato che la petroliera era stata sequestrata da tre uomini libici armati prima di effettuare il carico illegale di greggio. L’operazione, prosegue la nota, ha avuto luogo domenica 16 marzo dopo le ore 22 al largo delle coste di Cipro.

La settimana scorsa la petroliera battente bandiera nordcoreana aveva attraccato nel porto libico di Sidra per caricare greggio con l’intenzione di esportarlo per conto di un gruppo separatista della Cirenaica. La nave era riuscita a dileguarsi nonostante fosse circondata dalla marina libica. Non è ancora chiaro a chi fosse destinato il carico di greggio o la proprietà della nave.    

L’idea di vendere petrolio indipendentemente dalle autorità centrali era stata già avanzata nei mesi scorsi ma si è concretizzata solo sabato, quando Abdo Rabbo Al Barassi, premier dell’autoproclamato governo della Cirenaica, ne ha annunciato l’inizio durante una cerimonia. Si tratta della prima operazione di export orchestrata dall’Ufficio Politico di Barqa (nome arabo della Cirenaica), che ha dichiarato nei mesi scorsi l’autonomia della regione. Il neo ente è stato formato dall’ex rivoluzionario Jadran, in prima linea durante la rivoluzione che aveva deposto Gheddafi.    

Dopo la guerra del 2011 Jadran era diventato responsabile delle guardie di sicurezza di alcuni impianti petroliferi. Ma dalla fine di luglio ha approfittato della sua posizione per  guidare le proteste che bloccano i principali porti del Paese chiedendo di trattenere una quota maggiore dei proventi dell’export e accusando il governo di corruzione sulla vendita di greggio. Jadran e i suoi seguaci accusano inoltre Tripoli di marginalizzare l’est del Paese cosi come aveva fatto Gheddafi.