Migranti, annegate almeno 43 persone al largo della Tunisia. Trovati 14 cadaveri su una spiaggia in Libia

Almeno 43 migranti sono annegati in un naufragio al largo della Tunisia mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo dalla Libia all’Italia. Altri 84 sono stati salvati, riferisce la Mezzaluna Rossa tunisina secondo quanto riporta la Reuters sul suo sito. La barca era partita da Zuwara, sulla costa nord-occidentale della Libia, con a bordo migranti provenienti da Egitto, Sudan, Eritrea e Bangladesh, spiega l’organizzazione umanitaria.

Migranti, trovati 14 cadaveri su una spiaggia in Libia

Quattordici invece i cadaveri di migranti che sono stati ritrovati sulla spiaggia di Zawia in Libia. Lo segnala la portavoce dell’Oim Safa Msehli su Twitter. “Finora, tra ieri ed oggi, sono stati recuperati i corpi di 14 persone, tra cui un bambino e una donna”. “Un triste monito per ricordare che molte persone annegano nel Mediterraneo in naufragi invisibili, in assenza di un’efficace e responsabile ricerca e soccorso di Stato”, sottolinea Msehli.

Migranti, l’Osservatore Romano: “Cimitero Mediterraneo”

Si intitola “Cimitero Mediterraneo” l’articolo con cui l’Osservatore Romano apre la prima pagina nell’edizione di sabato 3 luglio.

“Altri 43 morti fra la Tunisia e la Sicilia: un’ennesima imbarcazione carica di sventurati, arrivati in Libia da Eritrea, Sudan, Bangladesh e da altre aree di crisi, non ha retto il carico e si è capovolta in mezzo al mare – scrive il giornale vaticano -. Lo ha comunicato la Mezzaluna rossa tunisina che parla anche di altre 89 persone portate in salvo”. “Le tragedie nel Mediterraneo, ormai, non si contano più – sottolinea -, tanto che Papa Francesco, all’Angelus del 13 giugno, aveva definito il Mediterraneo ‘il cimitero più grande dell’Europa’”.

“Il barcone avvistato dall’organizzazione umanitaria era partito dalla costa nordoccidentale libica, da Zuwara – ricorda ancora il quotidiano della Santa Sede -. Era stipato all’inverosimile e aveva preso il largo al migliorare delle condizioni meteo. I soccorritori parlano di donne, ragazzi, bambini spariti fra le onde, sepolti in fondo al mare”.

 

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