NEW YORK – Anche le mail tra avvocati e detenuti possono essere usate come prove in un processo negli Stati Uniti. Questo quanto accaduto nel caso di estorsione contro il boss mafioso Thomas DiFiore, in cui i pubblici ministeri hanno fatto sapere che useranno come prova anche la corrispondenza elettronica tra lui e i suoi avvocati.
Secondo quanto riporta il New York Times, le comunicazioni tra persone incriminate e i loro legali sono solitamente escluse dai controlli, ma i Pm hanno iniziato a leggere la corrispondenza elettronica. E a Brooklyn, dove è in corso il processo a DiFiore, diventerà una pratica standard.
La notizia ha aperto il dibattito negli Usa sul diritto dei detenuti a scambiarsi messaggi confidenziali con i propri avvocati, una questione sulla quale i giudici federali sono divisi. Mentre per i legali il governo sta travalicando i limiti della sua autorità, privandoli di uno strumento necessario per garantire ai clienti una difesa adeguata.