Usa. Corte Suprema ferma esecuzione afro-americano per motivi razziali

Pubblicato il 16 Settembre 2011 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA

Duane Buck

HUNTSVILLE,  STATI UNITI – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha fermato all’ultimo momento l’esecuzione di un afro-americano, condannato per aver commesso un duplice omicidio 16 anni fa in Texas, con la motivazione che la decisione della giuria è stata influenzata dalla deposizione di un testimome per l’acccusa, uno psicologo, secondo il quale i neri sono maggiormente dediti alla violenza. A Duane Buck, 48 anni, è stata per ora risparmiata l’iniezione letale dopo che i giudici dell’Alta Corte hanno acconsentito ad esaminare un appello presentato dai suoi avvocati.

Buck è stato condannato a morte nel 1995 dopo aver ucciso a rivolverate la sua ex-fidanzata Debra Gardner, 32 anni, e il suo nuovo boy-friend Kenneth Butler, 33 anni, alla periferia di Houston, Texas. Nella sparatoria è rimasta ferita anche la sorellastra di Buck, Phyllis Taylor. L’esecuzione  sarebbe stata la seconda questa settimana e l’undicesima dall’inizio dell’anno. Se l’appello di Buck fosse respinto dall’Alta Corte, una nuova data sarebbe fissata per la sua esecuzione.

Gli avvocati di Buck, oltre che alla Corte Suprema si sono rivolti anche al governatore del Texas Rick Perry, che è il principale candidato alla nomination repubblicana alla Casa Bianca ed è attentamente seguito dai media nazionali. Perry ha respinto la richiesta di grazia degli avvocati di Buck. Durante i suoi undici anni come governatore sono stati messi a morte 235 condannati. Due prigionieri nel braccio della morte saranno giustiziati la settimana prossima.