I 25 nomi della lista Falciani, uno di loro è l’ambasciatore Giuseppe Maria Borga

Pubblicato il 3 Luglio 2010 - 15:03| Aggiornato il 16 Maggio 2018 OLTRE 6 MESI FA

C’è anche un ambasciatore nella ormai celebre Lista Falciani, la lista di italiani che hanno trasferito soldi all’estero e che sono stati ‘beccati’ dopo che il responsabile del sistema informatico della banca Hsbc di Ginevra, Hervé Falciani appunto, è scappato con l’elenco dei clienti.

“Il Corriere della sera” e il “Messaggero” hanno pubblicato i primi 25 nomi della lista, tra i quali spicca il nome dell’ambasciatore Giuseppe Maria Borga. Il numero è stato scelto dalla Guardia di Finanza perché la loro denuncia dei redditi è stata ritenuta “incongrua” o perché non è stata nemmeno presentata. I controlli riguardano le regolarità dei versamenti al fisco e si estendono anche all’eventualità che qualcuno dei ‘titolari’ dei conti bancari sia in realtà il prestanome di qualcun altro.

Oltre all’ambasciatore Borga, ci sono Donatella Marchini e Alessandro Scarpaccini che hanno un deposito ciascuno con una somma perfettamente uguale: 1.035.501 dollari.

Al quarto posto Antonia Cesareo, 66 anni, che può contare su una provvista di 831.908 dollari, seguita a poca distanza da Guido Hermann Targiani che invece di soldi ne aveva portati in Svizzera 729.955. Ha 87 anni Ida Di Nola e un gruzzolo pari a 540.489 euro. Una cifra di molto inferiore la possiede Mario Baccari che di anni ne ha 81 e 61.425 dollari sul conto. Tra i più giovani ci sono Andrea Moccaldi, 37 anni, che risulta titolare di un conto con 342.675 dollari e Karim Amiji, 35, che oltrefrontiera ne ha portati 82.917. Provvista sostanziosa anche per Cherifa Hadjsadok, 44, con un deposito che ammonta a 401.896 dollari. E per Sabrina Piperno che di anni ne ha 42 e sul conto della Hsbc ne ha messi 514.530.

Al decimo posto della lista c’è Laurence Victor Journo con una provvista di 285.638 dollari. I nomi stranieri non devono ingannare. Si tratta sicuramente di cittadini italiani visto che sono titolari del codice fiscale, così come ha già accertato l’Agenzia delle Entrate a cui sono state chieste una serie di verifiche incrociate con altri dati che ha già a disposizione. L’interesse primario per il recupero delle tasse non versate riguarda infatti l’intera movimentazione che si può ricostruire attraverso l’analisi del dossier titoli, gli eventuali acquisti di valuta, i fondi di investimento. E poi bisogna stabilire se c’è stato un frazionamento tra membri della stessa famiglia. È l’ipotesi suggerita esaminando i conti di Anna Rosa, 56, Stefano 54, e Marco Estri, 50, che hanno rispettivamente: 115.615, 115.250, 114,991 dollari.
Francesco Locatelli, classe 1930, vanta un conto con 261.304 dollari. Niente a che vedere con quei 132 depositi che superano i 10 milioni di dollari, ma è comunque una cifra consistente. Di poco inferiore quella di Francesco Sette, 53 anni, che ha 188.863. Mara Tonizzo, 57, ha 113.764; Renata Mariotti, 61 anni, può invece contare su 112.576 dollari. “Gli investigatori – scrive il Corriere della Sera – si interrogano adesso su quei depositi inferiori agli 80.000 dollari per capire come mai si sia deciso di tenere i soldi all’estero e così rischiare di incappare nelle maglie del fisco”. È la domanda che sarà posta a Robert Miller, classe 1945, che risulta aver portato a Ginevra 79.097 dollari oppure a Haym Markovits, 61 anni, che ne ha trasferiti 40.844. Consuelo Palmerini ha 38 anni, che motivo aveva di tenere all’estero 21.866 dollari? Oppure Maria Luisa Leone, 75 anni, che ne ha 22.396. L’ipotesi è  che questi soldi possano essere parte di una provvista più ampia che è stata divisa su conti correnti intestati a persone diverse, oppure su banche diverse. Ma è anche possibile che si sia deciso, per un motivo lecito, che era più agevole non lasciarli in Italia. Per non rischiare le multe, gli interessati dovranno adesso dimostrarlo visto che in materia fiscale è stato introdotto l’inversione dell’onere della prova e dunque è il contribuente a dover portare gli elementi a proprio favore.

Il ” Corriere della Sera” fa rilevare “una curiosità”: coloro che hanno superato il milione di dollari di deposito sono tutti over 70. I primi 25 della lista Falciani hanno portato fuori dall’Italia un totale di 8 milioni e 299mila dollari.