Donne d’Impresa: Iole Pavone, banchiere per dinastia: il ruolo delle donne e la crisi della guerra

Donne d’Impresa: Iole Pavone si raconta, banchiere per dinastia: il ruolo delle donne e la crisi della guerra

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 25 Luglio 2022 - 13:01 OLTRE 6 MESI FA
Donne d’Impresa: Iole Pavone, banchiere per dinastia: il ruolo delle donne e la crisi della guerra

Donne d’Impresa: Iole Pavone, banchiere per dinastia: il ruolo delle donne e la crisi della guerra

Donne d’Impresa: Iole Pavone, Area Manager Private Sicilia e Calabria di primario istituto bancario. Quarant’anni di impegno lavorativo in banca. Ma non si vede.

Iole Pavone è così innamorata del suo lavoro che ancora oggi quando ne parla, trasmette quel grande entusiasmo per la sua attività che le ha fatto fare una soddisfacente carriera. La banca è la sua vita da sempre perché, fin da bambina ha respirato, anche in famiglia, l’aria del mondo bancario.

E con un nonno come il suo, non poteva che essere così! Fu suo nonno, infatti, che fondò una piccola banca popolare quotata, appunto, al mercato ristretto – racconta Iole con un pizzico d’orgoglio e una profonda nostalgia -. Oggi Iole Pavone è Area Manager Private Sicilia e Calabria di primario istituto di credito.

L’unica donna, per quanto riguarda il Private del proprio istituto – specifica

Lei che si dichiara assolutamente “contro le quote rosa”, insiste però nel dire che bisognerebbe valutare meglio la professionalità delle persone, uomo o donna che siano, cosa che, purtroppo, non sempre accade. “Quando io sono entrata in banca – racconta infatti – il ruolo della donna in posizioni apicali non era neanche preso in considerazione.

Poi, però, negli anni e grazie alla loro professionalità e competenza, molte donne si sono fatte apprezzare come titolari di filiale. Devo ammettere, comunque, che per noi donne è ancora molto difficile emergere in questo mondo finanziario, pur se le cose stanno cambiando”. 

Nel 1958 suo nonno fondò la Banca Popolare di Siracusa che poi unita alla Banca popolare di Messina, è diventata la Banca di Credito Popolare di Siracusa.

Ed è sempre ancora il famoso nonno che quand’era bambina le raccontava la necessità di avere molti istituti di credito sul territorio, a seguito della crisi economica del 1929, importata dagli U.S.A. che portò molti imprenditori, (anche lo stesso nonno), a subire perdite di capitali davvero rilevanti. I racconti del nonno diventano per Iole un reale motivo di curiosità e proprio ascoltandoli scatta in lei l’interesse per questo mondo ed in particolare per l’ambito relativo alla gestione dei capitali.

Gestire i risparmi delle persone: questo il “focus” sul quale accentrare il proprio interesse e continuare quella che possiamo definire un’attività che è tradizione di famiglia. Con le dovute differenze, però, perché – come ama ripetere Iole con molto “sense of humour” – “Mio nonno era un banchiere, io una bancaria”.

Da titolare di filiale – primo incarico di responsabilità avuto in ambito lavorativo – a responsabile dei gruppi, passando al corporate banking, con esperienze nel campo dello small business, nella parte legale e nel recupero crediti. Un percorso ampio che le assicura una profonda conoscenza dell’intero settore bancario. Una scelta forse più faticosa questo suo diversificare che le ha però permesso di cogliere le opportunità che le si sono presentate durante il suo lungo percorso professionale.

Vero è che rimettersi sempre in gioco comporta naturalmente anche vivere momenti di difficoltà.  Ma, come direbbero gli americani “Don’t panic” perché la passione per il lavoro è sempre un grande aiuto che le ha sempre permesso di superare tutti gli ostacoli.

Dice di aver vissuto 26 rapine durante il suo percorso lavorativo nel mondo bancario. Oggi però, di rapine non ce ne sono quasi più e il denaro contante è sempre meno. È un bene o un male?

Bene o male? Sicuramente un bene! sia per il problema dell’antiriciclaggio, sia per la facilità con la quale attraverso la firma elettronica si possono effettuare pagamenti, trasferimenti di moneta circolante. “Male” per chi, con quella piccola scheda elettronica non si rende conto delle spese che si fanno. Chi di noi non ha mai pensato:  “adesso la carta esce da quel piccolo affarino chiamato “POS “e dice… che ne pensi di finire?????

Le rapine poi…, quelle di una volta, sono passate di moda, dando spazio alle truffe online meno pericolose e più efficaci per i truffatori.

Di lei e del suo lavoro si parla in varie interviste mai, invece, di quella che è la sua vita in famiglia o dei suoi hobby oltre al lavoro. Forse perché gelosa della sua privacy?

È vero, non capita spesso che nell’ambiente lavorativo, soprattutto il nostro, si facciano domande sulla famiglia, proprio perché tipico di un ambiente maschile…, eppure sia per l’uomo che per la donna, avere accanto una famiglia che sostiene, aiuta e fortifica è importantissimo.

Mio padre è stato un grande anticipatore dei tempi, accompagnato da una splendida donna (mia madre). Già 30 anni fa, infatti,  alle sue tre figlie, impartiva il concetto fondamentale non solo del lavoro, ma anche della conquista di ruoli e quindi eccoci qua! Tre sorelle che sono diventate roccia inespugnabile.

A questo aggiungi la fortuna di avere avuto accanto un uomo che mi ha spinto sempre a fare il mio senza mai intervenire, ed infine, ma non ultimi, figlia e genero stupendi, con due nipotini meravigliosi.

La famiglia quindi, ti dà la serenità per affrontare i difficili percorsi lavorativi, pieni di insidie, ma guardare tutto con un animo sereno ti aiuta a superare le difficoltà.

E siccome mi piace essere un po’ diversa e amo le cose difficili ecco che … il mio hobby è la pesca d’altura … navigare in mare aperto guardare il sole sorgere … attendere in silenzio il pesce che abbocca … e poi la sfida … emozionante!!!!

Il mondo delle banche è così cambiato. Oggi c’è meno contatto umano. Tutto si compie su internet. Non è un po’ troppo arido questo rapporto con le operazioni fatto solo di PC?

Il mondo bancario è cambiato possiamo dire con due modalità, la modalità di sportello puro (diciamo cosi), che si può e si deve effettuare via internet con i conti online, e  poi c’è il mondo della consulenza, sia per i risparmi, sia per le aziende.

 E lì interviene l’uomo o la donna e la capacità di relazione riconosciuta, che chiaramente cambia da soggetto a soggetto, ma che è indispensabile.

Cosa consiglia ai giovani che vogliono lavorare nel settore bancario ed in particolare alle donne che vorrebbero emergere nonostante il maschilismo che comunque continua ad esistere?

Il mondo bancario al femminile è un mondo sicuramente difficile, e quindi finche’ nel mondo del lavoro esisterà il “pregiudizio”, “le quote rosa”, che io ritengo concettualmente non validissime, possono essere un acceleratore di un cambio culturale necessario.

Comunque, conforta  il fatto che sempre più le donne si stanno facendo apprezzare. Oggi, infatti, sono molte le titolari di filiale … ma nei posti apicali, purtroppo, si contano ancora sulla punta delle dita.

Io dico sempre che il lavoro bisogna amarlo, qualunque esso sia, e sta a noi più mature dare l’esempio di forza energia e determinazione.

La guerra in Ucraina. Quali le conseguenze nel mondo bancario?

Purtroppo, la guerra in Ucraina ha creato non pochi problemi, sia alle aziende che hanno a che fare con l’oil gas, sia ai mercati finanziari, sia alle materie prime e quindi all’inflazione che corre spietatamente. Insomma la nostra che era già un’economia precaria soffre e soffre molto.

Se non fosse stata una “bancaria” cosa avrebbe voluto essere Iole Pavone?

Avrei fatto l’avvocato seguendo le orme di mio padre … Ma per fortuna lo scettro l’ha conquistato una delle mie sorelle … e torniamo alla forza della roccia.