Fiat dopo il sì a Mirafiori, Fassino: “Tempo di rimarginare le ferite”

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA

Per Piero Fassino, in corsa per la poltrona di sindaco di Torino , nella fase attuativa dell’accordo ”sarebbe un atto di saggezza da parte della Fiat coinvolgere tutti i sindacati, anche quelli dissenzienti come la Fiom-Cgil”, perché ”la fabbrica la si governa non solo con il comando, ma anche con il consenso”.

”Il si’ al referendum di Mirafiori crea le condizioni per superare un passaggio critico. Il no avrebbe aperto una crisi senza prospettiva. Adesso è tempo di rimarginare le ferite”. L’esponente del Pd, intervistato dal Sole 24 Ore, spiega che ”adesso tocca all’azienda, che ha ricevuto la fiducia della maggioranza degli operai e degli impiegati, definire bene i tempi del nuovo sviluppo di Mirafiori. Come intende spendere il miliardo e in che modo vuole rinnovare le linee produttive. Prima lo fa e meglio è”. In questo modo, prosegue, ”si archivierebbe in maniera definitiva quel senso di soffocamento che tutti noi, che conosciamo le dinamiche di Mirafiori, abbiamo sperimentato negli ultimi anni, quando era evidente che poco alla volta lo stabilimento andava spegnendosi”.

Fassino invoca la responsabilità del sindacato e di Confindustria ”per approdare nella maniera piu’ rapida e indolore a un contratto sull’auto che riguardi la Fiat e le aziende dell’indotto. Quindi occorre ridisegnare con precisione e modernità l’intero perimetro della rappresentanza, ma senza sfasciare tutto. E poi la politica riparta dall’articolo 46 della Costituzione, quello sul diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende”.