Come spilliamo soldi all’Europa. Bandi del fancazzismo miliardario

Pubblicato il 3 Agosto 2012 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA
Il parlamento europeo (LaPresse)

ROMA – Seicentomila euro per sensibilizzare la pubblica opinione europea in tema di “diritti sessuali e riproduttivi nel Burundi”. Poi 1,5 milioni di euro per allevamenti ittici in Campania. Quindi le api: un alveare in Andalusia è finanziato con 28 euro, in Austria con 25. E ancora: fino a 800mila euro per trasformare i pescherecci in navi da turismo, mentre altri 200mila sono previsti per il fotovoltaico in Bulgaria.

In totale fa 300 e passa miliardi, divisi in oltre 100 progetti.  Bandi tutti  finanziati con fondi europei. Bandi del “fancazzismo miliardario”, soldi che arrivano a pioggia, erogati dall’Europa in crisi che agli Stati chiede austerity e poi promuove incentivi regionali per le attività più disparate.  Quelle che sulla carta dovrebbero promuovere lo sviluppo del territorio ma che spesso diventano sprechi e soprattutto frodi. Solo nel 2011, secondo le cifre dell’Unione, le irregolarità nella gestione  fondi erano quasi 4mila, per un totale di 278 milioni di euro. 139, invece, le frodi vere e proprie: frodi costate all’Europa circa 109 milioni di euro.

A barare e a non utilizzare i progetti in modo corretto, secondo le tabelle Ue, c’è appaiata in testa la strana coppia Italia-Germania, con 392 procedure per irregolarità aperte dalla Ue nei loro confronti. Tutta l’Europa è paese, insomma e neppure i tedeschi sono esenti da errori.

Ma spesso sono proprio i bandi a lasciare perplessi. Perché l’obiettivo teorico di tutti i bandi sarebbe quello di promuovere lo sviluppo e quindi anche il Pil. Solo che a volte si affronta la questione un po’ alla lontana, con bandi di grande contenuto ma di discutibile efficacia. Alcuni dei casi emblematici li cita Repubblica:

Sei milioni di euro a disposizione per combattere l’uso illegale di Internet, 9,5 milioni per aggredire la criminalità finanziaria, 5,5 per contrastare “l’estremismo violento”, i 2,6 milioni di euro stanziati per iniziative che smuovano le coscienze nei riguardi della pena di morte e della tortura. 

Ma nei 308 miliardi messi a disposizione dalla Ue c’è un po’ di tutto. L’agriturismo pugliese che che acquista arredamenti, se vince il bando ha diritto ad un rimborso spese del 50%. E che dire del militare che si addestra in Toscana? Per lui rimborso da 3.000 euro.

C’è gloria anche per i botanici visto che un progetto per la salvaguardia delle piante rare ben fatto vale un assegno da 100 mila euro. E per gli “artificieri”: un buon piano per mettere in sicurezza gli esplosivi si guadagna il 100% del rimborso. Insomma si spende zero.

Altro settore ben finanziato dalla Ue è quello dell’agricoltura. Oltre alle api andaluse e ai pesci campani c’è la frutta secca di Maiorca, in Spagna. Ogni ettaro costa all’unione 123 euro. E poi le verdure biologiche polacche. Chi le voglia assaggiare sappia prima che all’Europa costano 380 euro l’ettaro.

Quindi i progetti di respiro internazionale. Non solo il sesso in Burundi. La Ue paga, coprendo fino al 50% dei costi anche chi realizza sondaggi d’opinione sulla situazione economica in Irlanda, Islanda e Serbia. Paesi che all’Europa guardano con interesse. Infine i computer bulgari. La Ue è attenta al fatto che non siano obsoleti: chi realizza un buon progetto per la modernizzazione delle imprese e l’acquisto software ha diritto al rimborso dei costi fino all’85%. Esattamente quello che avete letto: rimborso per scrivere che in ufficio sarebbe meglio avere Windows 7 invece che Windows millennium. E l’Europa paga.