Governo alla italiana: documento stabilità con pagine bianche in Europa

Pubblicato il 16 Ottobre 2013 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA

 

Governo alla italiana: documento stabilità con pagine bianche in Europa

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Manovra in Italia sotto osservazione in Europa. Nei giorni della legge di stabilità, il Governo italiano rischierebbe di trarre il segnale sbagliato se pensasse che anche l’Italia è uscita dai radar: l’esame che questa manovra sta per affrontare a Bruxelles potrebbe dimostrare l’opposto nel giro di sei settimane”, ammonisce Federico Fubini su Repubblica.

L’Italia, registra Fubini, vista da Bruxelles o da Berlino appare

“il solo Paese in crisi a restare poco leggibile; Grecia, Portogallo, Spagna o Irlanda si sono dimostrate più fragili, ma tutti in Europa ormai hanno un’idea più o meno chiara delle loro prospettive. Se non altro perché sono ancorate ai piani di salvataggio, su di loro la visibilità a un anno o due sembra assicurata. Si capisce cosa faranno e si intuisce come risponderanno i mercati. Invece per l’Italia, è il timore diffuso in Europa, molto meno: ed è la più pesante delle economie vulnerabili, quella il cui impatto si fa sentire su tutto il sistema”.

Quest’autunno per la prima volta si applica

“la cornice di regole che Mario Draghi, presidente della Bce, ha chiamato «fiscal compact». È un «patto di bilancio» imperniato su pochi pilastri che cambiano la natura stessa della sovranità nazionale. Da ora in poi, ogni proposta finanziaria passerà al vaglio di Bruxelles prima che il parlamento del paese coinvolto la approvi; l’esame preliminare serve a chiedere (di fatto, a imporre) modifiche all’impianto se la manovra risultasse incoerente con le regole europee e gli obiettivi. Per l’Italia ciò significa che entro fine novembre la Commissione prima e l’Eurogruppo dei ministri finanziari poi guarderà a fondo l’impianto del bilancio. Quindi si pronuncerà”.

Il Governo italiana, per non smentire una tradizione che vuole il generale Castellano andare alla firma dell’armistizio con gli americano senza inchiostro nella stilografica,

“arriva a questo passaggio pieno di trappole mandando Bruxelles, secondo il Financial Times, una versione della manovra che ieri mostrava ancora delle caselle bianche. La promessa fatta alla Commissione è di riempirle fra qualche giorno, non appena ci sarà l’accordo di tutti”.

Nella colonna dell’attivo, va segnato che Olli Rehn, il commissario Ue agli Affari monetari,

“ha detto che l’Italia ha dei margini d’investimento in più nel 2014 perché il suo deficit resta sotto il 3% del Pil. Non era scontato. Alla Francia per esempio è stato permesso di rinviare la stretta di bilancio e restare sopra il 3%, ma la vigilanza europea sui conti di Parigi si è fatta asfissiante. La lista di rassicurazioni richieste ai francesi è lunghissima; a confronto, il governo italiano viene marcato meno stretto”.

In base al «fiscal compact», scrive Fubini,

“l’Italia dovrebbe ridurre il suo debito pubblico rapidamente a partire dal 2015: sarebbe una rivoluzione copernicana di cui oggi si faticano a vedere i presupposti, ma la legge di stabilità verrà misurata anche su quell’impegno”.

A Berlino, però, la pensano diversamente che a Bruxelles:

“Molti pensano che l’Italia non stia facendo la sua parte, dopo aver incassato un sostegno provvidenziale grazie alla disponibilità della Bce a intervenire, protetta dal tacito assenso di Angela Merkel.

[…]

“Le regole europee sul «fiscal compact» sono nuove, nessuno vuole che perdano subito mordente. Non ha voglia di concedere sconti l’Olanda, pressata com’è dai partiti anti-euro in casa e dall’infrazione a Bruxelles per il suo deficit sopra il 3%. Ha solo elettori da guadagnare dall’intransigenza anche il governo Helsinki. E per parte sua l’Italia non ha molti alleati. La Francia in Europa è in perdita di velocità, piombata in un silenzio assordante per la crisi di fiducia che la paralizza. E la Spagna, vincolata al pacchetto di salvataggio Ue per le sue banche, vorrebbe semmai che l’Italia la raggiungesse: da mesi Luis de Guindos, ministro delle Finanze di Madrid, ripete in privato che anche Roma dovrebbe chiedere un aiuto europeo”.

La conclusione è velata di pessimismo:

“La strategia per tenere il debito sotto controllo è basata, da ora al 2017, su un aumento previsto del surplus di bilancio di 45 miliardi (prima di pagare gli interessi sul debito). In teoria sono quasi tutti tagli di spesa. Da mercoledì mattina, molti ne cercheranno invano traccia nella legge di stabilità”.