Luca Cordero di Montezemolo: “Dalla famiglia Agnelli mi aspettavo un grazie”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2014 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA
Luca Cordero di Montezemolo: "Da famiglia Agnelli mi aspettavo un grazie"

Luca Cordero di Montezemolo (Foto LaPresse)

ROMA – “Dalla famiglia Agnelli mi sarei aspettavo almeno un grazie”. Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrari, commenta così a Porta a Porta la sua uscita dal gruppo Fiat, ora Fca, dopo 23 anni di lavoro.

Montezemolo ha detto:

“Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli, credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004 ad accettare di fare il presidente della Fiat in un momento drammatico, forse un grazie in più me lo sarei aspettato, ma va bene così”.

Per l’ex presidente della Ferrari è stato un duro colpo e tutto è avvenuto in fretta, con l’arrivo del gruppo Fca a Wall Street:

“La Ferrari insieme alla mia famiglia è la cosa più importante della mia vita. Sono stato 23 anni da presidente e prima da ragazzo di bottega con Enzo Ferrari. La Ferrari è un pezzo di bandiera italiana, un insieme di bellezza estetica, di passione come il rosso e di tecnologia estrema. Quando una la guida o la segue nei circuiti è sempre una grande emozione. Io dico sempre che noi non vendiamo un’auto, ma vendiamo un sogno”.

Ma con il passaggio da Fiat a Fca la situazione è cambiata:

“E’ una multinazionale che ha sede a Detroit e una serie di sedi in giro per il mondo, con una forte componente americana e una componente italiana”.

Alla domanda se la Fiat si possa considerare non italiana e se possa diventare americana, risponde:

“E’ un po’ un dato di fatto. Fca le produce ma non le progetta in italia. Non voglio sembrare nostalgico, credo si apra una fase nuova, diversa. La Ferrari èall’interno di un grande gruppo, è c’è l’orgoglio di portare a questa multinazionale un supporto importante”.

E parlando della Ferrari in Formula Uno dice:

“Visto che si dice che ultimamente non vinciamo tanto, dal 1999 ad oggi abbiamo vinto 14 titoli mondiali in 15 anni. Nel 2000 vincemmo il mondiale in Giappone con Michael Schumacher dopo 23 anni, era l’alba in Italia e ricordo la telefonata dell’avvocato Agnelli. Per la prima volta l’ho sentito piangere per la gioia perché era un momento particolare per la Fiat, per lui che non stava bene e per l’Italia. Nel 2003 gli dedicammo la macchina la Ferrari ‘G.A’ e si vinse mondiale piloti e costruttori. Negli ultimi anni siamo la squadra che ha vinto di più al mondo e sia nel 2008 che nel 2010 e nel 2012 abbiamo perso il mondiale nell’ultima gara, la stagione veramente deludente è stata l’ultima ma questo è lo sport”.