Mps, Ingroia: “Sento puzza di tangenti”. Ue: “Spetta a Italia chiarire”

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 13:44| Aggiornato il 7 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “Sento puzza di tangenti“, così parla Antonio Ingroia mentre l’intricata vicenda sui conti del Monte Paschi di Siena assume contorni sempre più torbidi dopo la notizia, riportata dal Corriere della Sera, di un presunto accordo illecito tra Santander, Mps e JPMorgan per l’acquisizione di Antonveneta.

“Si tratta comunque di un grave scandalo – aggiunge Ingroia – che toccherà alla magistratura approfondire”.

”E’ evidente – prosegue Ingroia – che ci sia un malsano intreccio tra politica ed affari”. ”Ribadisco – sottolinea l’ex pm – come una delle nostre priorità sarà quella di cacciare la politica dalle banche e dalle fondazioni bancarie”. ”Se ci saranno ricadute elettorali in seguito a questa inchiesta sull’Mps? Non credo che sia questo il problema”, chiosa Ingroia.

Intanto il premier Mario Monti ha ribadito la propria fiducia nell’operato della Banca d’Italia in relazione al caso della banca senese. Circa l’ipotesi di un commissariamento di Mps, il presidente del Consiglio ha invece passato la palla al ministero dell’Economia, spiegando che “è istituzionalmente corretto lasciare a Vittorio Grilli la descrizione e presa di posizione su alcuni aspetti della realtà corrente”.

Alcune carte sono state occultate – ha ammonito però dai microfoni di Radio 24 il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo – e non si capisce quante sono le perdite non contabilizzate. Dobbiamo prima fare un’opera di pulizia all’interno della banca vedere quant’è il patrimonio effettivo della banca stessa. Sulla base di questo poi si potrà ragionare: se il patrimonuio è del tutto insufficiente, allora si può pensare probabilmente anche un’ipotesi di nazionalizzazione. Però la premessa di tutto ciò, è capire esattamente come stanno le cose dentro MPS”.

Dall’Ue fanno intanto sapere che “spetta alle autorità italiane chiarire come la situazione ha funzionato in passato e cosa è successo esattamente”. Così il portavoce del commissario Ue, Michel Barnier, ha assicurato che con la futura supervisione Ue “ci saranno cambiamenti”.