Ponte Morandi, governo venerdì vara decreto: lo ricostruisce Fincantieri, Autostrade messa alla porta

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2018 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA
Ponte Morandi, governo venerdì vara decreto: lo ricostruisce Fincantieri, Autostrade messa alla porta

Ponte Morandi, governo venerdì vara decreto: lo ricostruisce Fincantieri, Autostrade messa alla porta

GENOVA – Ponte Morandi, o meglio il nuovo ponte dopo il crollo del Ponte Morandi. Il governo venerdì vara un decreto legge. Il decreto dirà che il nuovo ponte lo ricostruisce Fincantieri. Autostrade per l’Italia è messa alla porta. Non ricostruirà un bela nulla e pagherà la ricostruzione fatta per mano altrui. Nel decreto dunque pari pari la trasposizione delle intenzioni e volontà dei ministri M5S Di Maio e Toninelli.

Non a caso un decreto legge: il governo si è consultato con consulenti legali. E questi hanno spiegato che un decreto legge difficilmente può essere bloccato nella sua efficacia da una magistratura amministrativa. Insomma il ricorso contro il decreto non andrebbe probabilmente al Tar e Consiglio di Stato con  relativa quasi ovvia sospensiva del cantiere, ma andrebbe al vaglio della Corte Costituzionale. Cioè passerebbero 18/24 msi prima di una decisione. Il tempo per un cantiere, un nuovo ponte e un fatto compiuto contro cui difficile e improbabile schierarsi e pronunciarsi.

Insomma il decreto legge per cavalcare i problemi. Non pochi: ricostruzione assegnata a Fincantieri “immediatamente”, cioè senza gara che pure sarebbe obbligatoria e obbligatoriamente internazionale. Con senza gara si intende che non ci sarà una gara di appalto per decidere a quale azienda affidare la ricostruzione del ponte. E l’altro , grosso, di problema. Da aggirare con lo strumento del decreto legge. Il problema di tagliar fuori Autostrade da una parte della Concessione mentre ancora vige la Concessione. Come togliere i rubinetti del bagno all’affittuario mentre ancora vige il contratto d’affitto. Anche se l’affittuario allaga casa non è che si può chiuderlo fuori del bagno senza che sia scaduto o legalmente revocato il contratto di affitto.

Ma Di Maio e tutto M5S forte, fortemente, fortissimamente vogliono qualcosa il più possibile vicino alla nazionalizzazione delle autostrade e tutto il potere a Fincantieri e sono certi che un decreto parlerà e ordinerà per loro. Resta solo da vedere se il partner di governo accetterà o correggerà la stesura modello M5S del decreto. Poi, a decreto varato, saranno proclami e ricorsi a volontà. Cantieri? Con più calma.