Crollano sigarette, giochi, benzina…”buco” da 3 miliardi per lo Stato

Pubblicato il 31 Maggio 2013 - 06:03 OLTRE 6 MESI FA

sigaretta-elettronicaROMA – La sigaretta elettronica che fa calare le vendite di quelle di tabacco, con conseguente minor incasso in accise da parte dello Stato; il Gratta&Vinci che viene venduto molto meno; il risparmio forzato delle famiglie schiacciate dalla crisi. Altro che Imu, è la combinazione di questi fattori che rischia di far perdere alle casse statali la bellezza di 3 miliardi di euro. Scrive Ettore Livini su Repubblica:

Carta canta: a salvare gli incassi fiscali italiani nei primi due mesi del 2013 — saliti di un misero 0,5% a 61,3 miliardi — è stata la “una tantum” da un miliardo arrivato dalle tasse sui capital gain (i guadagni in Borsa e sui titoli di stato), balzate di uno stellare +2.392% grazie al recupero dello spread e ai rialzi dei mercati azionari. L’austerity rischia di avvitare in un pericolosissimo circolo vizioso pure le entrate tributarie tricolori. Prendiamo la benzina. L’aumento delle accise varato con il Salva- Italia (sulla verde sono cresciute del 22% in un anno) ha mandato alle stelle il prezzo del pieno, regalando ai conti pubblici 2012 quasi 5 miliardi di entrate in più. Peccato che il caro-carburante rischi ora ditrasformarsi in un boomerang: tra dicembre 2012 e gennaio 2013 — dice il ministero delle Finanze — abbiamo comprato il 12,3% di carburante in meno e l’imposta ha reso “solo” 2,89 miliardi, 228 milioni in meno dell’anno precedente.

Altro tasto dolente, quello della sigaretta elettronica. Tra gennaio e febbraio le imposte sui tabacchi hanno reso al Tesoro 1,6 miliardi, ben 132 milioni in meno del 2012. «Avanti di questo passo, l’Italia perderà un miliardo di entrate in un anno», ha protestato Giovanni Risso, presidente della federazione italiana di settore. Un appello che ha già dato i suoi risultati visto che sul tavolo del nuovo governo c’è già una proposta di legge bipartisan che prevede un giro di vite fiscale sulle sigarette elettroniche. A ci pensa ancora l’eterno Bacco le entrate per le accise sugli spiriti sono cresciute tra gennaio e febbraio dell’11%.