Nucleare. Previsioni dell’Unione petrolifera: “Nel 2025 un solo impianto attivo”

Con il ritorno del nucleare in Italia “l’ipotesi più attendibile è che al 2025 entri in produzione a pieno regime solo un primo impianto da 1.600 MW”. Questa la stima dell’Unione petrolifera, che dedica un capitolo delle ‘Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2010-2025’ a una simulazione sullo scenario nucleare da qui a 15 anni.

L’Up ritiene che “l’arco di tempo considerato nel presente esercizio previsivo” non è “sufficiente a implementare un parco centrali elettronucleare ampio”. L’ipotesi su cui è costruita la simulazione, dunque, è quella di un solo impianto da 1.600 MW, che si stima produrrà circa 14TWh e avrà alcuni effetti sulle altre fonti.

In primo luogo, secondo l’Up, accelererà la fuoriuscita delle ultime centrali più obsolete e meno efficienti rimaste ancora in attività a tale data ed alimentate a carbone e a olio combustibile, e deprimerà la produzione a gas naturale. Posto poi che vengano risolti i problemi di locazione, accettabilità sociale e depositi delle scorie, la presenza della fonte nucleare potrebbe infine incidere anche in qualche misura sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, con una ulteriore revisione degli incentivi a esse destinati per sostenere gli impegni economici che comporterebbero sia la realizzazione di tali centrali, sia le misure di compensazione alle regioni contestualmente al loro esercizio.

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