COPENHAGEN – “Cari profughi non venite qui”. Firmato il governo danese. La lettera di non benvenuto arriva dal governo danese e viene fatta pubblicare su diversi giornali libanesi in lingua araba e inglese.
Così, mentre l’Europa discute di quote obbligatorie e di multe, Jean Claude Juncker ricorda il “dovere di accogliere”, la Danimarca si muove per conto suo. Ci mette faccia e penna il ministro competente, quello per l’immigrazione con un annuncio che a suo giudizio vuole solo “informare con sobrietà”. Su cosa? Sul fatto che il nuovo governoha introdotto delle norme che riducono fino al 50% i sussidi ai profughi appena arrivati e che limitano le possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. Il ricongiungimento familiare per esempio non è consentito durante il primo anno per i titolari di un permesso di soggiorno temporaneo.
Ovvie e indignate tante reazioni sui social network. Ma Danimarca non cede: “Considerando l’ondata di arrivi in Europa in questi giorni – ha scritto il ministro Stojberg su Facebook – ci sono buone ragioni per rafforzare le regole e farlo sapere”.