Limiti di velocità a Roma: l’80% degli automobilisti non li rispetta

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le strade urbane sempre più simili a delle piste di velocità. Dal monitoraggio di Legambiente avvenuto a Roma giovedì 15 marzo al Km 13,5 di Via Salaria all’altezza dell’incrocio con Via Casale di Settebagni, è risultato che l’80 per cento dei circa 2mila veicoli transitati sfreccia ad una media di 85 Km/h, con picchi che raggiungono i 100 km/h, a fronte di un limite massimo di velocità 70 Km/h. Auto, motocicli e mezzi pesanti infrangono costantemente le velocità consentite in barba alla segnaletica ed al codice della strada, mettendo a serio rischio l’incolumità e la sicurezza di pedoni e ciclisti, fino alla morte.

Questa situazione è stata fotografata grazie al monitoraggio spot realizzato con una pistola-laser compiuto dalle ore 10.30 alle ore 12.30 dai volontari di Legambiente insieme all’equipaggio del Treno Verde, la celebre campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, che ha lo scopo di rilevare lo stato d’inquinamento atmosferico e acustico nelle città del nostro Paese. La campagna, giunta alla ventitreesima edizione, è realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power.

Il monitoraggio condotto sulla strada che è stata scenario di recenti eventi drammatici, ha voluto evidenziare con forza quanto ancora sia necessario fare per porre un limite all’alto tasso di incidentalità che caratterizza le strade della capitale. Il problema della sicurezza stradale è del resto un denominatore comune per tutto il Paese , che vede gli utenti più deboli, ciclisti e pedoni, come le principali vittime. In dieci anni in Italia sono stati 2.556 i ciclisti vittime della strada. (fonte Istat – Aci, elaborazione Legambiente).

“Basta morti tra ciclisti e pedoni, ci uniamo al dolore della famiglie a degli amici per la morte della giovane Alice, ma è insopportabile pensare che in quel tratto della Salaria, come in altre decine di luoghi della Capitale, le auto sfrecciano liberamente, continuando a minacciare ogni giorno la vita delle persone -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Roma è in ritardo cronico su piste e corsie ciclabili, rispetto al resto dell’Europa, il Comune deve lasciare da parte le parole e passare a misure concrete -continua Parlati-. L’appello di due settimane fa del sindaco Alemanno per l’approvazione del Bici Plan cittadino è stato del tutto inutile e a poco servono i convegni, come quello odierno, in cui si progetta una città più sostenibile, quando nella pratica, pedoni e ciclisti sono dimenticati. Su Via Salaria e su tutte le strade ad alto tasso di incidentalità, chiediamo un urgente potenziamento dei controlli, con tutte le misure possibili, autovelox, dissuasori di velocità, riduzione ulteriore dei limiti di velocità ed estensione delle zone 30 nei quartieri.”

Dall’analisi dei dati presentati nel Dossier di Legambiente, Bici in Città, dal 2001 al 2009, a fronte di una riduzione complessiva del 40% dei morti, la riduzione per categorie di mezzi sono state del 52% per gli utilizzatori delle 4 ruote, per il 35% per i pedoni, per il 17% per i motociclisti e solo per il 9% per gli utilizzatori della bicicletta. In questo senso, un passo importante sarebbe l’approvazione della proposta di Legge Salva i ciclisti presentato il 17 febbraio 2012 da un gruppo di oltre 60 parlamentari, che prevede tra l’altro la destinazione del 2% del budget dei gestori stradali e autostradali alla realizzazione di piste ciclabili.

A seguire alcune immagini del monitoraggio che è stato fatto su via Salaria: