America is back dice Biden, con le mani legate dall’industria militare; Pino Nicotri: sarà capace di slegarsi?

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 21 Novembre 2021 - 07:28| Aggiornato il 23 Novembre 2021 OLTRE 6 MESI FA
America is back dice Biden, con le mani legate dall'industria militare; Pino Nicotri: sarà capace di slegarsi?

America is back dice Biden, con le mani legate dall’industria militare; Pino Nicotri: sarà capace di slegarsi?

 “”America is back!” – Joe Biden, gli Stati Uniti e il mondo”: Pino Nicotri guarda il mondo dalla prospettiva della grande politica internazionale.

Con una introduzione-intervista di Noam Chomsky che è più della classica ciliegina sulla torta. È il riconoscimento della validità e importanza del nuovo lavoro del giornalista e saggista Pino Nicotri pubblicato da Nexus Edizioni.

Già disponibile nella versione e-Book, nei prossimi giorni sarà disponibile anche la versione cartacea del libro di Nicotri intitolato “America is back!” – Biden, gli Stati Uniti e il mondo.

Il libro è oggetto di una lunga intervista a Noam Chomsky, politologo, docente universitario emerito, scrittore e tra i massimi intellettuali viventi.

Intervista che sarà inserita come introduzione nell’e-Book e in seguito nelle edizioni cartacee successive alla prima.

Sempre occupatissimo, Chomsky infatti non ha potuto rilasciare l’intervista prima del 12 novembre, quando la prima edizione era già in stampa.

Entrambe le edizioni sono ordinabili – oltre che tramite Amazon e IBS.it – tramite questo Url.

Nelle 332 pagine del volume suddivise in 27 capitoli Nicotri passa in rassegna, capitolo per capitolo,  gli altrettanti problemi ereditati e/o creati da Biden sia all’interno degli USA che nel resto del pianeta.

America e Cina, il nuovo nemico

Una particolare ricchezza di dati e notizie inedite è dedicata all’esposizione dei problemi con la Cina, per Biden il nuovo Nemico Numero Uno. Nonché con la Russia, l’Iran, la Corea del Nord, l’Afghanistan. la Turchia e Cuba. Tutti Paesi con i quali le tensioni esistenti da decenni possono sfociare in tragedia. Cioè, in scontri militari e vere e proprie guerre e/o terrorismo di vario tipo.

Il 31 marzo 2017 l’allora presidente USA Donald Trump dalla più grande portaerei statunitense ha dichiarato: “L’America è il Paese che, coraggiosamente, porterà il mondo nel futuro”.  E il suo successore Joe Biden il 6 giugno di quest’anno (2021) prima di partire per l’Europa e partecipare ai summit dell’Unione Europea, del G7 e della NATO ha dichiarato:  “Gli Stati Uniti devono guidare il mondo da una posizione di forza”.

Due dichiarazioni sorprendentemente simili, se non eguali, da parte di due presidenti presentati come antagonisti irriducibili, del partito repubblicano il primo, di quello democratico il secondo. . 

Ma già appena insediatosi alla Casa Bianca, nella sua prima riunione il 5 febbraio al Dipartimento di Stato, Biden ha scandito: “America is back!”. “L’America è tornata!”. E lo ha ribadito il 20 febbraio con la significativa aggiunta che “È tornata anche la NATO” ai premier dell’Unione Europea impegnati nella Conferenza sulla Sicurezza. Dichiarazione caratterizzata militarmente e tutto sommato abbastanza simile a quella di Trump. La NATO ex anti URSS Biden la fa tornare in funzione oltre che anti-russa anche soprattutto anti-cinese. 

America guida del mondo

E per “guidare il mondo” da una miglior “posizione di forza” Biden ha messo in piedi in gran segreto, e in soli sette mesi, il nuovo patto militare AUKUS, tra Australia, Inghilterra e USA.

Eppure l’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti è stata salutata in Europa e in generale in Occidente molto positivamente e non di rado con entusiasmo. Quasi come sinonimo di fine delle tensioni internazionali e di inizio di un’epoca di pace.

In Italia perfino due politici di lungo corso, come Walter Veltroni e Piero Fassino, hanno avuto per Biden parole di grande apprezzamento. E hanno applaudito la sua vittoria elettorale come un avvenimento epocale. Sono cresciuti entrambi in quella che è stata la Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) e in quello che è stato il Partito Comunista Italiano (PCI). Nel quale hanno ricoperto incarichi importanti. Come pure nei partiti che ne sono successivamente nati, 

La profezia di Veltroni

Veltroni ha profetizzato che con Biden “comincia un tempo nuovo, per tutti”, profezia piuttosto ovvia se non si specifica se, per tutti, saranno tempi belli o brutti”.

Piero Fassino invece si è molto sbilanciato, vaticinando addirittura che con Biden “si apre una nuova pagina per gli Stati Uniti e per il mondo. Coesione, non lacerazione. Integrazione, non razzismo. Solidarietà, non egoismo. Multilateralismo, non arrogante solitudine. Con lui i democratici di tutto il mondo”.

Tanto entusiasmo a cosa è dovuto? Forse al fatto che quello che una volta era il Partito Comunista Italiano, dopo anni di contorsioni e cambi di nome ha finito col prendere il nome di Partito Democratico. Lo stesso nome del partito di Biden, che si alterna al governo col Partito Repubblicano, quello di Trump. Fino all’81 il Pci era supinamente allineato col partito comunista che a Mosca governava l’Unione Sovietica,

È tornata anche la Nato

Gli annunci programmatici che “L’America è tornata!” e che “È tornata anche la NATO!” Biden li ha confermati di  persona e solennemente a giugno nei summit in Europa del G7, dell’UE e della NATO. Trionfalismi a parte, Biden ha ereditato problemi spinosi, e pericolosi, che riguardano più di mezzo mondo. Compresa la decisione di Trump del ritiro dall’Afghanistan, realizzato nel modo infelice che ha rischiato di rendere il suo successore “un’anatra zoppa”. 

Negli USA il buon livello dell’occupazione – e il conseguente stile di vita e benessere, realtà che Biden ha già detto di voler difendere – dipendono da una cosa. Fin dalla Seconda Guerra Mondiale dipendono anche da quello che il presidente Dwight Eisenhower, quando il 17 gennaio 1961 dopo due mandati ha lasciato la Casa Bianca, ha definito “il complesso militar-industriale”. Invitando la nazione a tenerlo sotto controllo. Eisenhauer era un ex militare arrivato ai massimi gradi. Tale “complesso” infatti per poter funzionare a regime ha bisogno permanente di tensioni e crisi politico-militari internazionali.

Gli USA hanno cioè le mani legate dall’eterno bisogno del “Nemico Necessario”, senza il quale il livello dell’occupazione e del benessere calerebbe. Biden le mani saprà slegarsele? A giudicare dall’AUKUS, non si direbbe.

Entrambe le edizioni, cartacea ed eBook, sono ordinabili – oltre che tramite Amazon e IBS.it –  tramite il seguente URL: https://shop.nexusedizioni.it/collections/libri-nexus . L’edizione cartacea è ordinabile anche tramite l’URL https://shop.nexusedizioni.it/collections/libri-nexus.