Una “bellissima” crisi di Governo? Una questione morale fra M5s e Lega

di Carlo Luna
Pubblicato il 8 Marzo 2019 - 13:48| Aggiornato il 30 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

 

Si fa strada un’ipotesi inquietante ma  suggestiva. Lega e 5 Stelle non mollano sulla TAV e mettono in difficoltà  il Governo Conte.  Di  conseguenza  al Senato, il 21 marzo i pentastellati cambiano atteggiamento e fanno passare il rinvio a giudizio di Matteo Salvini, chiesto dal PM di Catania, per il blocco dei migranti della nave Diciotti. Tutto questo potrebbe verificarsi se Conte non troverà una soluzione che salvi la faccia di entrambi i contendenti.

Le premesse per far cadere nel ridicolo la prosecuzione dell’anno “bellissimo” previsto dal Presidente del Consiglio, ci sono ormai tutte.

Lo scambio di battute fra Di Maio e Salvini è stato feroce. Il leader dei 5 stelle, fomentato da Grillo, ha sferrato il primo attacco dicendo al boss leghista: “Se perdo questa partita non c’è più il campionato”, vale a dire cade il Governo. La risposta è stata: “Luigi io ho il 75 per cento degli italiani che la vuole fare la TAV”. Replica finale: ”Io non posso cade il Governo”; subito dopo la minaccia: ”In Senato verrebbe giù tutto” con i grillini (questo il senso) che non voterebbero più a favore di Salvini mentre la legge Severino gli imporrebbe le dimissioni.

Su tutta questa squallida vicenda c’è anzitutto da fare una riflessione di carattere morale  per chiedere come sia possibile subordinare l’atteggiamento sul problema  giuridico posto dal magistrato, alla soluzione di una controversia politica. Ne discende una connotazione eticamente negativa dell’attuale quadro politico. 5 Stelle e Lega marciano insieme felici e compatti quando possono spartirsi  le poltrone di sottogoverno ma restano divisi sulle scelte politiche che contano per il Paese.

L’ultimo fotogramma mostra il premier Conte che si schiera a fianco dei grillini ed esprime forti dubbi sull’utilità del TAV. C’è una scadenza imminente. Entro lunedì il Governo italiano deve far sapere se bloccherà i bandi per l’avvio del tunnel per la Torino Lione o se rispetterà il contratto a suo tempo stipulato con i francesi.

Una soluzione la potrebbe fornire proprio Macron, dichiarandosi disponibile a una maggiore spesa da parte della Francia che allevierebbe i costi per l’Italia. A quel punto il giudizio dei grillini potrebbe modificarsi e la crisi del Governo Conte rinviata all’indomani delle elezioni europee del 29 maggio. Quando gli elettori indicheranno i nuovi rapporti di forza fra i partiti di Governo e di opposizione.

I continui scontri all’interno dell’attuale coalizione governativa stanno modificando l’atmosfera politica del nostro  Paese. Questo clima diverso e nuovo è stato fotografato, con la consueta intelligenza e sensibilità, da Giuseppe De Rita quando ha scritto che “la tracotanza moralistica sta stancando gli italiani”. Ogni riferimento ai seguaci di 5 Stelle e Lega non è puramente casuale.