Cottarelli, terrore dei pensionati: “A me 25 mila, voi ricchi con 2.500 € mese”

di Franco Abruzzo
Pubblicato il 21 Marzo 2014 - 06:47 OLTRE 6 MESI FA
Cottarelli, terrore dei pensionati, lui a 300 mila: "Voi ricchi con 2.500"

Carlo Cottarelli: lui prende 25 mila euro al mese ma dice che i pensionati con 2.500 sono ricchi

Carlo Cottarelli, “mister 300mila euro”, sforna mirabolanti piani di carta del tipo “Cinque miliardi di risparmi in 8 mesi”, ma in realtà conduce una gigantesca operazione di intimidazione sociale contro i pensionati.

Poi dice: ”Sugli assegni la scelta è politica”. Come affermare: “Non prendetemi sul serio. Sono pagato e devo giustificare lo stipendio. Non decido io, il Governo potrebbe anche cestinare i miei studi con i tagli”.

Depressione, tachicardia, mal di testa, dolori articolari acuti, vista appannata improvvisamente, insonnia: tra gli anziani le parole di Cottarelli generano nuove malattie e tanta insicurezza. I riflessi della strategia del commissario sono terribili, drammatici, allarmanti.

Matteo Renzi ha detto che non toccherà le pensioni, ma quelle parole non hanno fermato “mister 300mila euro”. E se decidesse di tornarsene al Fmi? E’ una speranza. Non c’era bisogno di lui per spargere il terrore tra 17 milioni di cittadini in quiescenza. In Italia è sprecato.

Ricevo telefonate da tante parti d’Italia. Sono per lo più anziani avanti negli anni allarmati e choccati per quello che viene attribuito a Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review, “mister300mila euro” (a tanto ammonta il suo stipendio, 60mila euro in più di quello del presidente della Repubblica).

Cottarelli è diventato in breve il terrore dei pensionati e delle vedove. Minaccia, minaccia, minaccia di tagliare anche gli assegni mensili di 1.600 euro netti. Aveva ragione Cesare Damiano, quando ha affermato: attaccano le pensioni d’oro per poi mettere sotto tiro le pensioni d’argento, di ottone e di ferro.

Cottarelli è diventato un personaggio tristemente conosciuto. Sta portando avanti, come ha spiegato il linguista americano Noam Chomsky, una luciferina strategia di manipolazione mediatica attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Chomsky spiega (con dieci regole) come sia possibile mistificare la realtà. La necessaria premessa è che i più grandi mezzi di comunicazione sono nelle mani dei grandi potentati economico-finanziari, interessati a filtrare solo determinati messaggi.

Cottarelli è il simbolo di questa strategia: il suo compito è quello di far passare il messaggio che il Governo è senza soldi e che, quindi, non ci sono quattrini per la perequazione delle pensioni né per il rinnovo dei contratti pubblici né per la sanità né per il comparto sicurezza interna e internazionale.

Non parla di battaglia contro evasori, mafiosi, big del sommerso, un mondio illegale che vale 1.000 miliardi.

”Per far accettare – sostiene Chomsky – una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta”.

Che sta avvenendo nel campo della perequazione delle pensioni? Non un euro nel 1998, nel 2008, nel 2012 e nel 2013, 8 euro nel 2014. I contratti pubblici sono bloccati da 4 anni, quelli privati sono fermi anch’essi. Cottarelli promette di recuperare 32 miliardi entro il 2016 (così ha detto davanti alla Commissione Bilancio del Senato), ma nella relazione pubblicata nel sito di Palazzo Madama non si parla di pensioni, mentre i giornali gli hanno attribuito mosse diaboliche condite da tagli indiscriminati.

“Un altro modo – sostiene Chomsky – per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come ‘dolorosa e necessaria’, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.

Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e per accettarlo rassegnato quando arriverà il momento”. Cottarelli afferma che 85mila dipendenti pubblici andrebbero spediti a casa: tanto i travet sono troppi (3 milioni).

Questo progetto ha fatto proseliti. Risultato: nei pubblici uffici c’è il panico. Tanto che in molti pensano di accettare il mancato rinnovo dei contratto come male minore. La rassegnazione vince sulla volontà di lotta. Tra gli anziani le parole di Cottarelli generano nuove malattie, stress, ansia e tanta insicurezza.

I riflessi della strategia del commissario sono terribili, drammatici, allarmanti. Cottarelli fermati! Abbiamo capito tutto di te. Basta! (in e in Uni