Papa Francesco abolisce ergastolo e inasprisce le pene per pedofilia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2013 - 13:00| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco abolisce ergastolo e inasprisce le pene per pedofilia

Papa Francesco abolisce ergastolo e inasprisce le pene per pedofilia (Foto Ansa)

CITTA’ DEL VATICANO  – Il Vaticano abolisce l’ergastolo e inasprisce le pene per i reati di abuso sui minori e pedofilia. Il Motu proprio di Papa Francesco punta alla riforma del codice penale del Vaticano e riguarderà anche la sicurezza e il riciclaggio di denaro. Le norme pubblicate l’11 luglio entreranno in vigore il 1° settembre  e riguarderanno i delitti commessi nella Città del Vaticano e negli uffici della Curia.

ABUSI SUI MINORI – Il Papa rafforza il sistema penale vaticano sui di delitti sui minori ampliando e ridefinendo le categorie di accusa e inasprendo le pene: dalla vendita di minori e prostituzione minorile a violenza sessuale su minori atti sessuali su minore, pedopornografia, detenzione di materiale pornografico, arruolamento di minore.

Le nuove categorie di reato sui minori e l’inasprimento delle pene voluto da Papa Francesco nella riforma del codice penale vaticano recepiscono la convenzione internazionale sulla tutela del fanciullo.

ERGASTOLO ABOLITO – Il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe La Torre, interpellato dai giornalisti sulle conseguenze della abolizione dell’ergastolo su eventuali richieste di estradizione ha precisato che il problema della estradizione viene generalmente posto nella legislazione internazionale per i paesi in cui si applica la pena di morte e non per quelli in cui si commina l’ergastolo: “Dovrei però vedere il caso concreto e giudicare quello”.

La abolizione dell’ergastolo, ha osservato il giudice vaticano, è più che altro un ”adeguamento dell’ordinamento vaticano a queste prospettive criminologiche che ritengono l’ergastolo disumano e inutile”.

RICICLAGGIO – Il Motu proprio emanato da Papa Franesco ricalca la riforma già iniziata da Benedetto XVI con le leggi emanate a fine 2010, per dotare la Santa Sede di strumenti per prevenire e contrastare la criminalità, favorendo la cooperazione giudiziaria internazionale anche su riciclaggio e terrorismo.

REATI CONTRO IL PATRIMONIO –  Gli organi giudiziari del Vaticano possano esercitare la giurisdizione penale anche su reati commessi contro la sicurezza, gli interessi fondamentali o il patrimonio della Santa Sede e contro ogni reato la cui repressione è richiesta da un accordo internazionale ratificato dalla Santa Sede, se l’autore si trova nello Stato della Città del Vaticano e non è estradato all’estero.

DELITTI DEI DIPENDENTI –  Una delle norme introdotte da Papa Francesco è la introduzione di sanzioni ”a carico delle persone giuridiche per tutti i casi in cui esse profittino di attività criminose commessa dai loro organi o dipendenti, stabilendo una loro responsabilità diretta con sanzioni interdittive e pecunarie”. Così il giudice vaticano potrà indagare su delitti e reati commessi in organismi di curia e uffici vaticani.

DOCUMENTI SOTTRATTI – Aumento delle pene per la sottrazione di documenti riservati dagli uffici vaticani, qualora i documenti abbiano particolare rilievo.

RICHIESTE DI MONEYVAL – Il Motu proprio papale, insieme a tre leggi della Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano, rinnova il sistema penale vaticano, in parte rispondendo a richieste di Moneyval, in parte ad altre esigenze. L’adeguamento richiesto da Moneyval, ha precisato il direttore del Tribunale  Dalla Torre, non si esaurisce con queste norme e proseguirà con ulteriori provvedimenti, probabilmente dopo la pausa estiva.